venerdì 7 dicembre 2007

Iaquinta, l'indispensabile

Da: GAZZETTA.


TORINO, 7 dicembre 2007 - Ancora Iaquinta. In casa Juventus, la nota lieta, una delle poche, dell'1-2 subìto nell'andata degli ottavi di coppa Italia con l'Empoli è l'ennesimo gol fondamentale dell'attaccante ex Udinese.

ACQUISTO AZZECCATO - Arrivato la scorsa estate quasi sotto silenzio, tra i mugugni di qualche tifoso - che si chiedeva che senso avesse acquistare un attaccante che potesse fare ombra a capitan Del Piero, oltre a rischiare di vanificare l'esplosione di un talento cristallino come Palladino - l'attaccante campione del mondo in Germania si è rivelato l'acquisto più azzeccato (con Nocerino) del mercato bianconero. A voler essere cattivi non solo per merito suo, ma anche per demeriti altrui. Nel senso che ieri a Empoli in campo c'erano tante riserve (anche se Ranieri non le chiamerebbe così), e tra loro era facile individuare i pezzi pregiati dell'ultima campagna acquisti: Tiago e Almiron. Che hanno steccato di nuovo. Così come Grygera e Criscito non hanno brillato. E invece a Iaquinta sono bastati 25' (è entrato al 20' della ripresa al posto di Palladino) per salvare la patria in ottica qualificazione. Nel dettaglio gli sono bastati 16' per insaccare un passaggio di Del Piero e tranquillizzare i tifosi, delusi dalla prestazione e allertati dal risultato.

GOL PESANTI - Il rendimento di Iaquinta non va valutato soltanto con le reti segnate. È un attaccante che si fa apprezzare per la sua duttilità tattica, che gli permette di adattarsi a diversi moduli tattici, e per le qualità atletiche e dinamiche, che gli consentono di sfiancare le difese avversarie ed aprire spazi a Trezeguet, Del Piero e agli eventuali inserimenti dei centrocampisti. Ma il valore aggiunto della prima parte di stagione sono stati i gol. Tanti e pesanti. Sei in campionato in 10 presenze, uno in coppa Italia in due apparizioni. Gol che non si sono fatti attendere: già due alla prima giornata, contro il Livorno. Poi alla 4ª è arrivato, all89', il bersaglio fondamentale, per il 2-2 a Roma contro i giallorossi. Allora Iaquinta era partito titolare in un tridente d'attacco con Trezegol e Del Piero. Poi alla 7ª altra trasferta impegnativa e altro regalo. È stato suo il gol del momentaneo 1-0 a Firenze (poi i viola pareggiarono nel finale). Quella volta Iaquinta era partito titolare in coppia con Trezeguet. Alla 12ª giornata un altro gol provvidenziale: a Parma, ancora nel finale. All'83'. Per perfezionare una rimonta da 0-2 e chiudere i conti sul 2-2. Stavolta era partito dalla panchina. Infine alla 13ª giornata, contro il Palermo, è arrivata la sesta perla. E non è che i gol di Iaquinta tolgano opportunità e occasioni a Trezeguet e Del Piero: il francese è il capocannoniere della serie A con 11 centri, il capitano bianconero (con cui spesso Iaquinta è in ballottaggio) in campionato è già andato a segno 5 volte. E la Juventus ha il secondo attacco del campionato, con 29 gol, uno solo in meno della Roma, alla pari con l'Inter.

NUOVO RAVANELLI? - Insomma, finora quello tra la Juventus e Iaquinta è stato un matrimonio fortunato. E i tifosi che a inizio stagione sbottavano per qualche controllo di palla un po' ruvido ora sono già pronti a perdonarlo. In fondo Iaquinta ricorda un po', per l'attitudine al sacrificio e la continuità in zona gol, un certo Ravanelli. Che assieme a Vialli e Del Piero fece le fortune della prima Juventus di Lippi. Così come Vincenzo con Trezeguet e l'eterno Ale promette di continuare a fare con la prima edizione targata Ranieri.

E' un giocatore che incarna alla perfezione lo spirito-Juve. Non pensavo fosse così forte. E così decisivo.

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