giovedì 31 gennaio 2008

Juventus - Inter 2-3



E' andata, mi brucia da morire come a tutti gli juventini, ma si sento in sintonia con quanto detto da Ranieri: complimenti a loro. E a noi. E' stata una bella partita, è passata la squadra che - nell'arco dei due incontri - ha meritato di più. La Juventus non ha perso la qualificazione in questa partita: l'ha persa nella gara di andata. Non si può giocare in 11 contro 10 per 80 e più minuti e rastrellare un 2-2 conquistato con il cuore dopo aver penato per una gara intera. Per di più sotto di 2 goals. Detto questo devo annotare - con disappunto - che anche questa volta la politica "dei piagnoni" ha portato risultati concreti: dopo essersi lamentati di aver terminato diverse partite in 10 uomini, l'Inter è stata graziata da un'espulsione ovvia di Balotelli per una gomitata a Legrottaglie. I casi sono due: o non gli fai niente o lo espelli. Se lo ammonisci vuol dire che hai visto, ma anche che non hai le pal.. per buttarlo fuori. Non vuoi essere un altro arbitro che ha sul groppone la responsabilità di aver espulso un giocatore dell'Inter? Allora - consiglio personale - porta il nipotino al mare i prossimi giorni: se non sei in grado di prendere queste decisioni cambia "passatempo".
STILE-JUVE - I primi segni che lo stile-Juve sta per tornare lo si vede da partite come quelle di ieri: con una rabbia e uno sconforto che gli si leggeva ad ogni inquadratura durante la partita, Ranieri a fine gara col sorriso sulle labbra ha ammesso i meriti dell'Inter, non mancando di elogiare anche i suoi giocatori (Del Piero e Cristiano Zanetti fenomenali) per l'impegno profuso. Le grandi società, i grandi campioni, le grandi persone non le vedi soltanto nelle vittorie, nei momenti migliori. Le vedi anche - e soprattutto - nelle sconfitte. Per saper vincere devi anche saper perdere. I due scudetti scippati non li digerisco e non li digerirò mai, li abbiamo vinti noi sul campo. Ma ieri l'Inter ieri ha vinto meritatamente - sul campo appunto - e bisogna riconoscerlo. L'ho scritto nel mio post "zebrabianconera10" e lo sosterrò sempre: la mia cultura dello sport e del calcio è questa. So che tutti possono non essere d'accordo.
Una volta sono stato a Forte dei Marmi con uno dei miei migliori amici: era domenica sera, la discoteca era il "Seven". Il Parma aveva giocato a Perugia, dove aveva pareggiato 1-1 (dopo essere passato in vantaggio) per una papera di -udite udite - Buffon. Bene, quella sera super-Gigi era in discoteca, attorniato da amici.
Ho scambiato due chiacchere con un milanista conosciuto sul momento e - mentre gli facevo notare quanta gente aveva intorno - lui mi diceva: "Tu non hai idea di quanta ce n'era la scorsa settimana con Montero e Inzaghi". Io gli avevo risposto: "Perchè? In fondo lui è Buffon, è di queste parti". E lui i aveva risposto: "Si, ma loro giocano nella Juve". La differenza è questa. La Juve è unica, con il suo stile.
Forza Juve!


JUVENTUS-INTER 2-3 (primo tempo 2-2)
MARCATORI: Balotelli (I) al 10’, Del Piero (J) al 14’, Iaquinta (J) al 31’, Cruz (I) su rigore al 39’ p.t.; Balotelli (I) all’9’ s.t.
JUVENTUS (4-4-2): Belardi; Birindelli (dal 23’ s.t. Camoranesi), Stendardo, Legrottaglie, Molinaro; Salihamidzic, Nocerino, Zanetti, Nedved (dal 29’ s.t. Palladino); Iaquinta (dal 22’ s.t. Trezeguet), Del Piero. (Vanstrattan, Castiglia, Ariaudo, Tiago). All. Ranieri
INTER (4-3-1-2): Toldo; Maicon (Solari dal 42' st), Rivas, Cordoba, Maxwell; Stankovic, Pelè, Maniche (Viera dal 9' st); Jimenez (dal 25’ s.t. Zanetti); Cruz, Balotelli. (Orlandoni, Chivu, Cambiasso, Solari, Suazo). All. Mancini.
ARBITRO: Saccani.
NOTE: spettatori paganti 20.616, incasso di 460.560 euro. Espulso Camoranesi al 40' st; ammoniti Legrottaglie, Salihamidzic, Iaquinta, Pelè, Maniche, Cruz, Balotelli. Angoli 5-3 per la Juve. Recuperi: 2’ p.t., 4' st.

mercoledì 30 gennaio 2008

"Rosetti non era sereno". Ma Moratti lo assolve

MILANO, 28 gennaio 2008 - Il presidente dell'Inter Massimo Moratti interrompe il silenzio stampa che lui stesso aveva imposto ("Dopo una mia riflessione personale, ho deciso di tornare a parlare) e analizza così una settimana di polemiche. "La direzione di Rosetti è forse stata un po' influenzata dalla scorsa settimana di polemiche perché certamente lo stato d'animo non è sereno. Poteva essere umanamente comprensibile - prosegue Moratti a margine del premio Brera -. Poteva capitare, un po' forse è capitato. Bastava che ieri entrassero in porta quei due o tre tiri che abbiamo fatto e la partita l'avremmo vinta. È stata una delle migliori partite dell'Inter di quest'anno".
Il numero uno di via Durini prova a spiegare i motivi che hanno portato al silenzio stampa: "Non c'è alcun nervosismo, il nervosismo si esprime sguaiatamente dicendo di tutto. Il nostro è stato un tirar giù le vele un attimino, in un momento di polemiche sulle quali volevamo riflettere. Diciamo un momento di riflessione, se lo diciamo così è meno peggio che chiamarlo silenzio stampa". Massimo Moratti si stizzisce un po' quando gli viene riportata la battuta di Mancini che, scherzando, aveva dichiarato che sarebbe andato a Torino e avrebbe fatto giocare la squadra direttamente in dieci: "Era una battuta, forse avremmo fatto meglio a non dire niente". Moratti però respinge ogni accostamento con la Juventus degli anni scorsi: "È una posizione totalmente diversa da quella della Juve di una volta, ed io mi sento tranquillo".
(Fonte: gazzetta.it)

Dalle mie parti si dice che "tranquillo" abbia fatto una brutta fine... Ci crede, signor Moratti, se le dico che mi sento più tranquillo io di quanto non lo sia lei? Io ho visto il purgatorio (l'inferno?) della serie B, dei fuoriclasse andarsene via uno dietro l'altro, scoprire che qualcuno di loro era pure interista sin da piccolo, la Juve andare a giocare a Crotone, a Frosinone, e via dicendo... Lei... Lei - di tutto questo - ancora non ha visto niente. Per ora... Mi faccia una cortesia... Se è in grado di farmela... La smetta di rilasciare un giorno sì e l'altro pure interviste, dove non fa altro che alimentare l'odio di tutti i tifosi - non solo quelli juventini - verso di lei e la sua società. Di santi e martiri ce ne sono stati molti, e altri ancora ne verranno. Ma la smetta di ergersi a Dio in terra, volendo far credere al mondo intero che i suoi giocatori siano in realtà suoi apostoli. Poi se lei stasera arriverà a Torino e si troverà uno stadio incarognito contro non può prendersela con la mancanza di civiltà dei tifosi. Ci lasci in pace, anzi, lasci in pace tutti. E prenda esempio da Prisco: la sua era un'ironia pungente, fastidiosa. Ma lui ne aveva di classe... Quella o ce l'hai o non ce l'hai: non si compra...

Finalmente Sissoko

E finalmente il giorno da me tanto atteso arrivò... Era da molto tempo che aspettavo l'annuncio dell'acquisto di Sissoko: ci metto la faccia e non mi pongo problemi nell'affermare che - a mio modesto parere - questo è un grande acquisto per la Juventus. Lui avrebbe potuto far parte anche della rosa dello squadrone che tre anni fa era a disposizione di Capello.
La Juve ora potrebbe/dovrebbe fare un ulteriore salto di qualità: con il rientro di Camoranesi, un centrocampo a 4 in linea con lo stesso oriundo a destra, Cristiano Zanetti e Sissoko al centro e Nedved a sinistra.... Beh... Tanta roba... In un colpo solo abbiamo acquistato centimetri, chili e - sembra paradossale ma è così - anche esperienza. 22 anni, già diversi giocati ad alti livelli, rappresenta un buon investimento anche per il futuro. Starà a lui ambientarsi a Torino e crearsi una sua posizione in mezzo al campo e dentro lo spogliatoio. Con Nocerino e Marchisio rappresenta il futuro della Juve. Se poi si arrivasse anche a Cigarini mi leccherei i baffi. Per abitudine - però - ragiono solo sui giocatori a disposizione della società: le trattative - o presunte tali - per me acquistano valore solo quando vedo i giocatori presentati ufficialmente alla stampa con la maglietta in mano. Esattamente come Mohamed qui sopra.
Forza Juve!

martedì 29 gennaio 2008

Livorno - Juventus 1-3


E si riparte. Questa volta fuoricasa. Un 3-1 convincente, anche perchè ottenuto in un campo ultimamente non facile e dove - per intenderci - anche le prime della classe hanno lasciato qualche punto. Da quando è allenato da Camolese, poi, il Livorno sembra aver trovato nuova linfa. Assente Buffon la Juve si è appoggiata in tre dei suoi senatori: Cristiano Zanetti, Del Piero e Trezeguet. Su tutti. Senza nulla togliere agli altri. Ottimo (finalmente) Belardi, degno vice di Buffon per una notte, sperando non sia l'unica: domani ci aspetta l'Inter. Su Del Piero e Trezeguet non c'è più molto da aggiungere: ancora 2 goals e avranno raggiunto - nella storia delle coppie bianconere più prolifiche - Sivori e Charles. Basta questo. Ma una nota di merito la faccio volentieri su Cristiano Zanetti: semplicmente immenso. E ora - con un Nocerino un pò appannato e Almiron e Tiago non pervenuti - avrà una validissima spalla con la quale condividere le responsabilità e il peso del centrocampo: Sissoko. Senza dimenticare che è ormai prossimo il rientro di Camoranesi.
Sensazione personale: ora inizieremo anche a divertirci... Forza Juve!


LIVORNO-JUVENTUS 1-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Trezeguet (J) al 30' pt; Del Piero (J) al 4', Trezeguet (J) al 18', Bogdani (L) al 34' st.
LIVORNO (3-5-2): Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri, A. Filippini (Pulzetti dal 14' st), De Vezze, Vidigal, Pasquale; Tavano, Tristan (Bogdani dal 14' st). (De Lucia, Pavan, Rezaei, E. Filippini, Diamanti). All. Camolese.
JUVENTUS (4-4-2): Belardi; Salihamidzic (Birindelli dal 14' st), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Palladino, Nocerino, C. Zanetti, Nedved (Castiglia dal 45' st); Del Piero (Iaquinta dal 28' st), Trezeguet. (Vanstrattan, Ariaudo, D'Elia, Tiago). All. Ranieri.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
NOTE: spettatori 18.000 circa. Espulso De Vezze al 9' st per doppia ammonizione; ammoniti Vidigal, Palladino, C. Zanetti, Grygera, Balleri, Nocerino, Iaquinta. Angoli 7-4. Recuperi 2' pt, 3' st.

domenica 27 gennaio 2008

Tifoso mette all'asta Ds Secco su Ebay

Roma 27 gennaio - ''Vendo o Permuto attuale Ds della Juventus Alessio Secco''. Qualche tifoso della Juventus, evidentemente deluso dalla campagna acquisti della societa', ha espresso il suo malumore 'mettendo in vendita' il direttore sportivo del club. Alessio Secco e' diventato cosi' un articolo da proporre su ebay. La surreale asta on line, destinata a chiudersi oggi, ha registrato 11 offerte. La migliore, al momento, e' di 7 euro.
(Fonte: Sports.it)
Beh...

Ufficiale: Jean–Alain Boumsong all’Olympic Lyonnais

Jean Alain Boumsong è un giocatore del Lione. La Juventus lo ha reso noto attraverso un comunicato stampa (pubblicato nella sezione Media) nel quale ha anche anche chiarito la propria posizione in merito alle dichiarazioni dei dirigenti del club francese in questi giorni, e riprese dai vari organi di stampa.Non è nello stile della Juventus – si legge nel comunicato – commentare le dichiarazioni delle altre Società, specie se si tratta di informazioni relative a trattative in corso. Juventus in ogni caso conferma di avere sempre mantenuto in ogni fase della trattativa un comportamento di perfetta buona fede, conducendo la trattativa con coerenza e per il tempo necessario al fine di conseguirne il buon esito.
In coerenza con un atteggiamento di piena collaborazione la Juventus aveva infatti consentito lo svolgimento delle visite mediche prima della chiusura dell’accordo. Il comunicato stampa riporta anche una dichiarazione dell’ a.d. Blanc: «Per queste ragioni le polemiche dei dirigenti del club francese sono del tutto pretestuose: la Juventus, infatti, non ha mai cambiato idea rispetto agli obiettivi iniziali e ha sempre lavorato con lealtà per arrivare a un risultato conveniente per entrambe le società».
(Fonte: Juventus.com)
Tra i componenti della società attuale - ad oggi - Blanc è l'unico che stimo, come ho già avuto modo di affermare in altri post. Ranieri a parte. Spero gli mettano intorno gente che capisca veramente di calcio.
Una domanda sola: non si poteva rispondere subito al Lione? Bisognava aspettare per forza qualche giorno?

sabato 26 gennaio 2008

Sissoko: Ct Mali 'Se la Juve lo vuole, noleggi un aereo'

Il commissario tecnico del Mali, Jean-François Jodar, ha concesso a Momo Sissoko di lasciare la nazionale, impegnata nella Coppa d'Africa in Ghana, e andare a firmare il contratto con cui passerà dal Liverpool alla Juventus. "Ho detto a Momo: i grandi club hanno i mezzi, dopo la partita contro la Costa d'Avorio (martedi prossimo, ndr), puoi dire alla Juve di venire a prenderti in aereo e così la sera tu sei di ritorno in Hotel", ha raccontato il tecnico francese nella sala stampa dell'Hotel della nazionale a Elmina, in Ghana. "Se non fanno questo non se ne fa niente - ha aggiunto Jodar -. Il giorno dopo la partita non si fanno grandi cose. Io non posso fargli perdere un contratto. Se la Juve vuole veramente Momo, che noleggi un aereo".
Vi avviso: sto per essere preso da una crisi di nervi... NON NE POSSO PIU'!!!!!!!!!!!!! Ma ci facciamo prendere per i fondelli anche dal commissario del Mali?
Ma Mellberg dov'è? Perchè non è a Livorno con gli altri? E Tiago? Oddìo sto per sentirmi male...
Qualcuno dia un aiuto a questi, per favore...

venerdì 25 gennaio 2008

L'ira del Lione verso la Juve: "Tutto ciò è ripugnante"

PARIGI (Fra), 25 gennaio 2008 – Stupore. Peggio ancora, indignazione. I toni sono quelli di una crisi di nervi. O meglio, di una crisi diplomatica. Il Lione non ha digerito la decisione della Juve di bloccare la cessione di Jean-Alain Boumsong. Era tutto fatto, ora invece è tutto rinviato a data da stabilirsi.
STUPIDO – Il direttore amministrativo dei campioni di Francia non usa giri di parole e dichiara all’Equipe: “Tutto ciò è ripugnante. L’accordo era stato raggiunto e abbiamo inviato un aereo privato a Torino per prelevare il giocatore. Avevamo accettato che Boumsong giocasse l’andata di coppa Italia a Milano in cambio di averlo per il derby con St. Etienne (domenica, ndr). Ora la Juve lo vuole per il ritorno di mercoledì prossimo. Tutto ciò è totalmente stupido. In 30 anni di carriera non ho mai visto una cosa simile. Sono stupefatto”.
SPERANZA – Faccioli comunque si forza di restare ottimista: “Non penso che tutto ciò rimetta in causa l’accordo, ma crea dei ritardi perché la Juve vuole farlo giocare ancora e il giocatore non vuole”. Il problema è di ordine amministrativo. In ballo c’è la Champions League. L’Uefa deve ricevere tutta la documentazione entro il primo febbraio a mezzogiorno. I tempi sono strettissimi.
NOTTE – Boumsong, in ogni caso, ha trascorso la notte a Lione dove era già tutto pronto per la presentazione ufficiale. Il difensore, autore del gol del pareggio contro l’Inter mercoledì, è entusiasta del nuovo club: “E' una grande opportunità che mi permetterà di ricandidarmi per un posto in nazionale”. Il francese, che costerebbe 3,5 milioni di euro e si è ridotto l'ingaggio, ha un posto da titolare garantito dai numerosi infortuni. Non solo, il c.t. dei bleus, Domenech, lo ha sempre considerato uno degli eredi di Thuram e vederlo giocare tutte le domeniche non farà che consolidare le credenziali. Nel frattempo, però, il Lione ha ottenuto una deroga per reclutare un altro extracomunitario. Si cerca un difensore. Non si sa mai.
(Fonte: gazzetta.it di Alessandro Grandesso)
La cosa che più mi fa arrabbiare è che dalla società non c'è stata NESSUNA risposta alla reazione più che plausibile della dirigenza del Lione. Gli accordi sono accordi, in tutto il pomeriggio me ne sono stato ad aspettare una giustificazione a questo comportamento assurdo, ammesso ce ne fosse bisogno. Anche perchè - ad ora - abbiamo ascoltato solo una versione. Quella del Lione, appunto. Ma - come si dice in questi casi - chi tace acconsente...
E poi... Per Boumsong...

giovedì 24 gennaio 2008

Caro Avvocato...


.... con te certe cose non sarebbero accadute. Da lassù avrai sofferto quanto noi a vedere lo scempio che è stato fatto. Ora ti godrai serenamente la rinascita, perchè tra non molto ci riprenderemo quello che ci è stato tolto: dal TAR o sul campo. Perchè è solo lì che si dimostra chi è il più forte. E noi lo abbiamo fatto. Arriverà presto la terza stella.
Ciao Avvocato.
Mi manchi da impazzire.
zebrabianconera10

Inter-Juventus 2-2

E' andata bene. Poteva andare meglio. Avrei firmato subito per un pari prima della partita, a conti fatti lo accolgo con piacere. Anche perchè siamo stati in grado di complicarci la vita da soli, dopo che l'Inter ci aveva aiutato non poco rimanendo in 10 uomini dopo pochi minuti.
Ma quella di ieri è stata una serata particolare. Confesso che durante la partita mi sono imbufalito in più di un'occasione, sentivo "l'odore del sangue", volevo annientare la preda Inter. O quantomeno - rimanendo sempre in tema di metafore sportive - avrei avuto piacere di segnare più goals possibili per garantirci un ritorno senza pathos. Ma - come detto - a leggere la formazione (e la panchina) si capisce come ieri sera non era comunque facile affrontare l'Inter. Non dimenticando che peraltro anche loro disponevano di una rosa largamente rimaneggiata. I nostri problemi erano Almiron con le valigie in mano (non era stato neanche convocato), Tiago in panchina solo per le emergenze, Boumsong idem. Ormai già venduto al Lione, ha dimostrato nell'ultima occasione tutto quello che ha fatto vedere in questo anno e mezzo di permanenza alla Juve: il secondo goal di Cruz è frutto di una sua disattenzione, il nostro pareggio invece di un suo bellissimo colpo di testa in area di rigore su calcio d'angolo. Belle le sue parole di commiato. In bocca al lupo.
Ora la ricostruzione deve proseguire. Sissoko, forse Mellberg. Poi si vedrà. Adesso pensiamo al Livorno. Bisogna tornare a vincere. Forza Juve!


INTER-JUVENTUS 2-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Cruz (I) all’8’ e al 28’, Del Piero (J) al 34’, Boumsong (J) al 39’ s.t.
INTER (4-4-2): Toldo; Rivas, Burdisso, Materazzi (dal 33’ s.t. Vieira), Maxwell; Solari (dal 12’ s.t. Zanetti), Pelé, Maniche, Cesar; Cruz, Crespo (dal 22’ s.t. Cambiasso). (Orlandoni, Cordoba, Jimenez, Balotelli). All. Mancini.
JUVENTUS(4-4-2): Belardi; Birindelli (dal 23’ s.t. Boumsong), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Marchionni (dal 6’ p.t. Trezeguet), Nocerino, Zanetti, Palladino; Del Piero, Iaquinta. (Vanstrattan, Castiglia, Ariaudo, Tiago, Esposito). All. Ranieri.
ARBITRO: Farina.
NOTE: serata fredda, spettatori 29.329. Espulso Burdisso, ammonito Birindelli. Recupero: 2' p.t., 3' s.t.

mercoledì 23 gennaio 2008

E' fatta per Boumsong al Lione

Dopo diversi rinvii e complicazioni, è arrivato il momento del passaggio al Lione di Alain Boumsong. Il difensore bianconero torna in Francia a titolo definitivo, prezzo fissato a 3 milioni di euro. Tra oggi e domani le visite mediche.
(Fonte: Controcampo)
In giro per la rete nella speranza che il mio sogno si verificasse, ecco che dal sito di Controcampo ho avuto la prima - possibile - risposta: Boumsong se ne va. Non ne potevo più. Il primo degli errori (una discreta serie...) di questa nuova dirigenza sta per essere rimediato. Non comprenderò mai nè il suo acquisto nè il suo ingaggio, stratosferico data la sua evidente incapacità. Ora vediamo di correggere gli altri...

martedì 22 gennaio 2008

Fiorentina, nessuna sanzione per Mutu

FIRENZE, 22 gennaio - Nessun provvedimento nei confronti di Adrian Mutu. Dopo aver esaminato le immagini tv, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha scelto di non squalificare il bomber viola, accusato di aver simulato in occasione del secondo rigore fischiato a favore della Fiorentina nel match contro il Torino. Le immagini, secondo il giudice, non consentono di verificare se e in che misura il piede sinistro di Mutu sia stato o meno colpito dal piede destro di Lanna. LA DIFESA - La notizia dell'assoluzione di Mutu (seppur con qualche perplessità) non ha sorpreso la Fiorentina che da subito ha difeso il proprio attaccante dalle accuse di essere un simulatore. «Non abbiamo mai avuto dubbi sulla lealtà e la correttezza di Mutu - fa sapere il club viola -. La decisione del giudice sportivo ne è una conferma e non fa altro che implicitamente condannare chi ha alimentato polemiche inutili».
Una VERGOGNA!!! Avessero almeno il buongusto di stare zitti... E poi si inventano il terzo tempo...

Del Piero: 'Agnelli non avrebbe permesso molte cose'

Con Gianni Agnelli ancora al timone della Juventus 'molte cose non sarebbero capitate', perche' lo stesso Agnelli le avrebbe impedite. Ne e' convinto Alessandro Del Piero, che in un'intervista rilasciata a a Sky Sport a cinque anni dalla scomparsa di Agnelli ha affermato che l'Avvocato 'non avrebbe permesso tutto questo'. Al giro di boa della prima stagione in Serie A dopo la retrocessione nella cadetteria per lo scandalo Calciopoli, Del Piero ha toccato il tema rispondendo a una domanda su quanto accaduto in casa juventina nei cinque anni seguiti la scomparsa di Agnelli. 'Se dovessi raccontargli quello che e' successo ce ne sarebbero di cose da dire? Si', e non so se ci crederebbe', ha detto Del Piero, 'anzi, piu' che altro non credo che avrebbe permesso tutto questo. Se ci fosse oggi sarebbe stato molto molto orgoglioso di noi, avrebbe sottolineato la forza e la grandezza di chi e' rimasto, della squadra dell'anno scorso che, in mezzo a tante difficolta', e' riuscita a fare una stagione fenomenale e a riportare la Juventus in serie A'
(Fonte: calciomercato.com)
Ne sono convinto anch'io. Ci manchi da impazzire, Avvocato...

lunedì 21 gennaio 2008

Uefa: detto addio al G-14, nasce l`Eca

E` stato siglato oggi a Nyon l`accordo che ha portato alla nascita dell`Eca, European club association. Martedi` scorso si era sciolto il G-14, con la promessa di incontrarsi oggi per formalizzare il nuovo patto voluto dal presidente della Uefa Michel Platini. E` cosi` e` stato, con la firma sul memorandum d’intesa che ha una duplice valenza: la Uefa riconosce l`Eca come organo esclusivo rappresentante gli interessi dei club a livello europeo, mentre la ECA riconosce la Uefa come organo di governo del calcio a livello europeo, e la Fifa come organo di governo del calcio a livello mondiale. L`Eca nasce dalle 53 associazioni confederate alla Uefa. In linea di principio dovrebbe essere composta da 103 club, e il numero preciso di club per ciascuna federazione dovrebbe essere deciso ogni due anni al termine della stagione Uefa, sulla base del ranking Uefa delle rispettive federazioni e dei seguenti principi. Le tre federazioni con il ranking piu` alto avranno cinque club; le successive tre quattro club; le federazioni dal settimo al quindicesimo posto nel ranking avranno tre club; le federazioni dal sedicesimo al ventiseiesimo posto nel ranking avranno due club; le rimanenti avranno un club.Intanto, pero` e` stato istituito un Comitato transitorio Eca che rappresentera` l`Eca e i suoi 16 membri fondatori fino all`assemblea generale di fine stagione, quando si terranno le elezioni per un nuovo Comitato Esecutivo. Il Comitato Eca sara` composto da undici membri, piu` i quattro rappresentanti scelti dal Comitato per il Consiglio Strategico Uefa del Calcio Professionistico. L`Eca fornira` anche meta` dei membri del Comitato Uefa Competizioni per Club. Il Comitato transitorio sara` composto da alcuni soci fondatori dell`Eca, tra cui Umberto Gandini (Milan).Come parte del memorandum d’intesa si e` arrivati anche alla risoluzione della questione piu` importante. I club, d`ora in avanti, avranno un risarcimento ogni quattro anni di una cifra derivata dai Campionati Europei per i propri tesserati facenti parte di una selezione nazionale. I pagamenti dovranno essere effettuati su base `giocatori per giorno`. Per Euro 2008 si partira` da una cifra di circa 4.000 euro.
Monsiuer Michel ha vinto un'altra grande partita. Dietro questo accordo c'è stata la ferma volontà di salvare il calcio da uno sfascio quasi sicuro, che sarebbe avvenuto nei prossimi anni.
Complimenti Michel. E grazie da parte di tutti gli appassionati.

Riposa in pace, Campione

Milano, 20 gennaio - E’ morto Duilio Loi. Il 19 aprile avrebbe compiuto 79 anni. Era nato a Trieste nel 1929, da lungo tempo combatteva contro il Morbo di Alzheimer, curato nell’istituto specializzato “Padre Pio” a Tarzo (Treviso). Ne ha dato la notizia la figlia Bonaria, che gli e` stata accanto fino agli ultimi istanti. Loi ha combattuto l’ultima battaglia con grandissima dignita`, arrendendosi dopo anni di lotta contro un male che non perdona, crudele e subdolo, che alterna luci e ombre, speranze e segni dolorosi che lasciano tracce sempre piu` profonde nel malato. Stanotte, alle 4,30 il grande guerriero del ring si e` arreso per sempre. Duilio e` stato dagli anni ’50 fino al 1962 il mito assoluto della boxe italiana, campione d’Italia, d’Europa e del mondo, aveva raggiunto una popolarita` paragonabile ai grandi protagonisti attuali del calcio.La sua lunga carriera era iniziata nel 1948 e conclusa nel gennaio 1963 quando annuncio` il ritiro dal ring, con la cintura di campione del mondo superleggeri ed europeo dei welter ai fianchi. Aveva disputato 126 incontri, con 115 vittorie, 8 pareggi e tre sconfitte, tutte riscattate con altrettanti successi nelle rivincite. Il 1 settembre 1960 riempie lo stadio di S. Siro, oltre 60.000 spettatori (record assoluto mai superato) per seguire la sua vittoria sul portoricano Carlos Ortiz e impossessarsi della corona mondiale welter jr. Un successo atteso da milioni di appassionati, una conquista che lo proietto` alla cima della popolarita` in Italia. Era un professore di pugilato, la sua tecnica, i suoi riflessi davano l’impronta del fuoriclasse assoluto. Il presenza di Duilio Loi in locandina significava l’esaurito in sala. Ha incontrato e battuto il meglio dell’Europa e i rivali piu` forti nel mondo. Dai fratelli Sauver e Felix Chiocca, Maurice Auzel, Idrissa Dione fino a Seraphin Ferrer, gli spagnoli Fred Galiana, Jose` Hernandez, i nostri Visintin, Marconi, Garbelli, Vecchiatto, Manca e Formenti. Oltre che con Ortiz, ribattuto nella bella nel maggio del 1961, l’altra grande sfida con Eddie Perkins, un vero campione che lo impegno` ben tre volte. Con Eddie disputo` l’ultimo match in carriera il 15 dicembre del ’62, battendolo con una prova di grandissimo orgoglio, tirando fuori quella classe che sembrava essere un po’ sbiadita tre mesi prima, quando l’americano era riuscito a scalzarlo dal trono. Duilio nella prestazione d’addio non permise che alcuna ombra potesse oscurare una carriera troppo luminosa per venire macchiata. Disputo` una battaglia dove il cuore supero` la fredda tecnica, vinse con grande fatica, ma chiaramente e tra gli applausi di un pubblico che aveva capito tutto. Era entrato nella Hall of Fame, il piu` alto riconoscimento nel mondo della boxe. Da ex campione, dimostro` di essere ancora piu` grande, sopportando con dignita` ogni avversita` e non furono poche, quelle che si presentarono lungo il suo percorso del dopo boxe. Gli ultimi anni sono stati altrettanto difficili. Attaccato dalla malattia, ha confermato di essere un guerriero indomito, come assicurano i medici e le assistenti che lo hanno curato con molta dedizione, resistendo oltre ogni piu` logica previsione, attaccato al filo della vita che andava assottigliandosi giorno dopo giorno. Adesso e` finita anche l’ultima ripresa, ma non il ricordo di un campione del ring, capace di offrire sensazioni fortissime al pubblico. La sua memoria non verra` ricoperta di polvere, troppo grandi le sue imprese per poterle cancellare. I funerali si svolgeranno a Milano, in data da stabilire.
(Fonte: Datasport - di Orlando Giuliano)

domenica 20 gennaio 2008

Juventus-Sampdoria 0-0



Ieri avevo preparato questo post con tre semplici righe, nelle quali mi limitavo ad esprimere la mia rinuncia nel commentare la partita. Troppo arrabbiato, un pò per il risultato (ma quello fa parte del gioco), molto per l'arbitraggio, con un rigore solare su Trezeguet non concesso. Lascio perdere il commento sulla palla che poteva essere entrata oppure no, sui contatti con Marchionni e Legrottaglie (per me comunque non da rigore), ma su Trezeguet... Come si fa? E il concedere ai giocatori della Sampdoria di simulare melodrammi in continuazione ad ogni contatto pur di perdere del tempo... No, faccio ancora molta (troppa?) fatica ad accettarlo. Sono sempre molto prolisso nel raccontare le partite della Juve viste a modo mio, questa volta mi limito al tabellino riepilogativo della partita.
Forza Juve!
Ps: vale anche per te, Montezemolo. Grazie di tutto questo.
JUVENTUS-SAMPDORIA 0-0
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Birindelli (38' s.t. Almiron), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Marchionni (29' s.t. Palladino), Salihamidzic, Zanetti, Nedved; Trezeguet, Del Piero (1' s.t. Iaquinta). (Vanstrattan, Boumsong, Tiago, Castiglia). All. Ranieri.
SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Gastaldello, Accardi; Maggio, Sammarco (22' p.t. Delvecchio), Palombo, Franceschini, Pieri; Bellucci, Bonazzoli (35' s.t. Volpi). (Mirante, Sala, Lucchini, Zenoni). All. Mazzarri.
ARBITRO: Saccani.
NOTE: pomeriggio di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori 25.000 circa. Ammoniti: Pieri, Zanetti, Iaquinta, Palombo. Angoli: 7-4 per la Juventus. Recuperi: 3' pt e 5' st.

sabato 19 gennaio 2008

Juve, Tiago la chiave per Sissoko


ROMA, 19 gennaio – Sissoko-Mellberg, la Juve ora accelera. In Inghilterra si sbloccherà, in entrata, il mercato bianconero. Grazie al flop Tiago, che il Tottenham di Juande Ramos è deciso ad acquistare per 12 milioni di euro. Il ricavato della cessione rimarrebbe in terra d’albione, spostandosi a Liverpool: qui Sissoko aspetta solo l’ufficialità per andare via e trasferirsi armi e bagagli a Torino.
SECCO, SPEDIZIONE DECISIVA – Alessio Secco, il ds della Juve, sarà in terra britannica all’inizio della prossima settimana per chiudere questa e l’altra trattativa, quella che vuole lo svedese Mellberg trasferirsi immediatamente in bianconero senza aspettare giugno: le parti stanno trattando, il club di Birmingham è attirato dall’offerta della Juventus e sta rastrellando il mercato cercando un difensore centrale in grado di sostituire subito Olof.
ALMIRON, IL MONACO SI AVVICINA – Anche l’argentino è in procinto di andare via: il Monaco lo vuole, in prestito ora e con diritto di riscatto a luglio a 8 milioni di euro. La Juve tentenna, potrebbe accettare se tornasse subito Marchisio dall’Empoli che infatti si è premunita con l’acquisto dello svincolato (dal Cagliari) Budel.

(Fonte: Corrieredellosport.it)


Mellberg, Sissoko, Marchisio. In rigoroso ordine di priorità questi sono i tre arrivi dei quali la Juventus ha necessità impellente.

I soldi - come già detto - ci sono. Basta pensare a quelli che - cifre rese pubbliche al termine della scorsa sessione estiva del mercato - avanzavano dalla precedente campagna acquisti/vendite. Sicuramente poi non dovremmo tenere Tiago e quel fenomeno di Boumsong incassando ancora qualche milione di euro (complimenti a chi ne ha approvato l'acquisto, aggiungendo - oltre all'errore - anche un ingaggio stratosferico, che poi è il motivo principale per il quale il francese continua a rifiutare le proposte delle altre società). Operazioni utili a non chiudere in perdita questa finestra di calciomercato e a pianificare - da subito - la squadra del prossimo anno.

Con un pò di sarcasmo da tifoso deluso me la prendo con quasi tutti i componenti della società (per ora risparmio solo il Mister - grandissimo - e l'A.D. Blanc) pur sapendo che le difficoltà nelle quali hanno dovuto operare sino ad oggi non sono poche. Alessio Secco, uno dei più criticati - da me compreso - sino ad ora avrebbe le sue buone motivazioni per lamentare delle giustificazioni. Il suo ruolo è quello di D.S., ma - a mio modesto parere - non ci si dovrebbe limitare a giudicarlo solo per quello. Lo stesso ruolo può essere esercitato in maniera diversa da società a società, principalmente per tre motivi: i soldi che ti mettono a disposizione, lo staff con il quale lavori e l'autonomia che la proprietà ti lascia. Lo staff è sicuramente ottimo, non potrei dire di prim'ordine anche perchè uno come Ceravolo, al momento, la Juve non lo ha. I soldi sono quelli che sono, la situazione è davanti agli occhi di tutti. L'autonomia di Secco, al momento, mi sembra poi alquanto limitata. Prendersela con lui è come sparare sulla Croce Rossa. Oltretutto - e questo è un pensiero personale che ho già ribadito qualche tempo fa - penso che Secco rimarrà alla Juve, ma con altre funzioni. Al suo posto arriverà un altro D.S. Forse Amedeo Carboni. Oppure Dino Zoff, Ciro Ferrara. Vedremo.

Della proprietà ho già detto e ri-detto: chi ha in mano la Juve non può farsi dei problemi per prendere Sissoko a 15 milioni di euro, quando - solo con le cessioni di Tiago e Almiron, a tenersi stretti potresti ricavarne almeno 20. E' un problema trattare con l'Aston Villa per pagare 2 milioni di euro invece di 1 l'arrivo anticipato di Mellberg? Allora cambiate squadra, comprate la Longobarda e tifosi capiranno. Marchisio cosa costerebbe? E' nostro. Garantite il prestito per un altro giocatore il prossimo anno e la cosa è fatta. Oltretutto hanno appena preso Budel. Così è troppo semplice? Bisogna essere dentro per capire i problemi reali nel compiere queste operazioni? Pagate 1 milione di euro e i problemi con l'Empoli sono risolti. L'errore l'avete fatto voi a comprare due giocatori (Tiago e Almiron) uguali nello stesso ruolo. Se non ci fosse stato Cristiano Zanetti (Nocerino, per quanto bravissimo e di sicuro avvenire, deve ancora maturare) saremmo settimi o ottavi in classifica. Le partite si vincono e si perdono a centrocampo. Ma in quel ruolo i giocatori si usurano anche prima, e sono anche più soggetti ad infortuni. Cosa vogliamo fare, il resto della stagione con Almiron e Tiago in queste condizioni? Lo ripeterò sino alla nausea: Zidane, Platini e Nedved - se vogliamo metterci anche lui - erano - e sono - di un altro pianeta. Non paragoniamo le difficoltà di ambientamento del portoghese e dell'argentino con quelle avute in passato da questi mostri sacri. Loro due - al massimo - sono ottimi giocatori. Cerchiamo di riparare - per quanto possibile - agli errori compiuti la scorsa estate. Umanissimi. E questo - tutti i tifosi, e io per primo - lo dobbiamo capire. Ma quello che a noi fa più arrabbiare è che non vediamo la rabbia e la voglia di rifarsi quando possibile. Quella stessa rabbia che Nedved schiuma in campo a 36 anni la vorrei vedere anche da parte della proprietà. Se veramente tiene alla Juve.

Ma John Elkann la ama veramente la Juventus? Perchè se così fosse e ce lo dimostrasse, noi ad amare lui impiegheremmo tre secondi netti, al massimo. Lapo l'hanno fatto fuori, Andrea Agnelli dov'è? Dove vive? Ma le guarda - almeno a casa - le partite della Juve? Perchè non ci fanno sapere più nulla di lui?

Il vero male della Juve non è l'Inter, cari amici tifosi. Lo è stata e lo sarà sempre di più, sportivamente parlando. Ma il vero male è dentro di noi. Si chiama Montezemolo. E' lui che blocca i finanziamenti alla Juventus, dirottandoli sulla Ferrari. Rimanga lì, e non rompa le scatole. Lasci che John Elkann, Andrea Agnelli (se ce lo rifaranno vedere prima o poi), o un altro acquirente gestiscano la Juve. Perchè non è necessario spendere quattrini per avere una grande squadra. Ti devo semplicemente dotare di uno staff tecnico eccezionale e di una riserva di soldi che ti permetta di fare - ogni tanto - qualche investimento importante (Diego? Lampard?) e/o di comprare i giocatori per i quali hai necessità urgente. Poi gente come Blanc va benissimo: lui non deve comprare i giocatori, deve gestire una società per azioni. Non è detto che l'Amministratore Delegato di una multinazionale che produce biscotti ne sappia fare uno: il suo compito è quello di gestire gli uomini che ha a disposizione.
Perchè la Juventus non è solo cosa loro. E' anche - e soprattutto - cosa nostra.
Noi la amiamo veramente.
Forza Juve!

giovedì 17 gennaio 2008

Mellberg subito o sono guai

Difensore cercasi disperatamente: la perdita di Chiellini per almeno un mese ha imposto alla dirigenza della Juventus una brusca accelerata per la ricerca di un sostituto. Lo svedese Mellberg è il nome più gettonato e sono partiti febbrili contatti con l'Aston Villa per avere il centrale subito, anziché a giugno.
Un accordo sulla parola è già stato raggiunto sia con il giocatore, sia con il club, anche se resta da definire la cifra del trasferimento. Ci sono altre (vaghe) piste italiane, che non convincono Ranieri, come il milanista Simic, il laziale Stendardo, il romanista Ferrari. Piuttosto, il club bianconero tenterà un'altra accelerata di un affare previsto per giugno: l'acquisto del colombiano dell'Udinese Zapata che però ha un prezzo importante (15 milioni?).
E' una operazione, quella del difensore, la cui urgenza Claudio Ranieri ha sottolineato più volte ieri nel summit con Alessio Secco e Jean Claude Blanc. Passano quindi in secondo piano, per alcuni giorni, le altre trattative, più in prospettiva, per Amauri, Van Der Vaart e Sissoko.
In uscita è a buon punto la trattativa per il prestito di Almiron al Monaco, mentre non si capisce ancora dove voglia andare Boumsong, che rifiuta tutte le squadre a lui proposte (a giugno può liberarsi a parametro zero). Quantomeno è stato ceduto in prestito al Penarol Olivera e il club bianconero almeno si è liberato di un ingaggio.
Dopo le congratulazioni di rito per aver ceduto Criscito in prestito senza avere in casa una valida alternativa a Legrottaglie e Chiellini, ora mi aspetto da questa proprietà che metta a disposizione della dirigenza (e di Secco) quei soldi che da anni stiamo aspettando per costruire una grande squadra. A mio modesto parere non serve una campagna acquisti esagerata: con la squadra attuale, i giovani che possediamo in giro a fare esperienza e l'aggiunta di tre giocatori veramente forti (uno per ruolo) possiamo inizare ad essere competitivi.
Ps: dove sono finiti i soldi non utilizzati nella scorsa campagna acquisti?

mercoledì 16 gennaio 2008

L'uomo nero su Lapo Elkann

Ecco, come promesso, il testo integrale dell'ultima intervista rilasciata dall'Uomo nero su Lapo Elkann e la Juve, tratta - naturalmente - dal sito di Carlo Nesti. Leggetela con attenzione:
Una promessa, a volte, vale più di un giuramento all’interno di un tribunale. E l’Uomo nero, pur celato dietro il vincolo di un anonimato ormai coatto, disteso all’ombra di tanti pettegolezzi, a volte fuori luogo, non sembra corrispondere al tipo di persona che, fiutato il pericolo, decide di inabissare la verità nel silenzio, assordante, di qualche parola non detta. Si alzi il sipario rosso, o ciò che ormai ne resta. Tutti zitti, parla l’Uomo nero, questa volta, eccezionalmente, alla presenza di Carlo Nesti.
Domanda – Gentile Uomo nero, prima di salutarci, è pronto a soddisfare la morbosa curiosità che ha suscitato l’ultima promessa sancita?
Risposta – Io sono pronto, e non ho paura. Lei invece, dalla voce, mi sembra come al solito teso. Le telefonate, non mi spaventano. Vuol dire che il mio lavoro, che la mia missione, ha sortito gli effetti sperati. Dovrebbe far riflettere molte persone il fatto che io parli, come dice lei, con il vincolo dell'anonimato. Non cerco pubblicità, penso questo sia chiaro. Altrimenti, non avrei problemi a rivelare la mia identità. Che, purtroppo, non farebbe altro che schiacciare l'autenticità delle mie verità.
Domanda – Stia molto attento, però. Tutto ciò che dice, ricade su Carlo Nesti e su di me. Non è il massimo, per chi deve peraltro fronteggiare il suo ego spropositato. Non mi sono pentito di averle proposto questa soluzione per raccontare le sue verità, ma non penso sia gradevole confondere la verità con l’ambiguità, penso possa comprenderlo.
Risposta – Non è un mio problema. Ma capisco che possa esserne infastidito. Conta ciò che tu pari, non quanto o cosa tu sia, lo diceva un tale di nome Machiavelli, spesso ricordato per l’ormai banale massima secondo la quale il risultato è in grado di giustificare i mezzi. E’ normale che accada, bisogna pur pagare qualche scotto. Non esiste felicità senza sofferenza. Penso lo comprenda questo ragionamento, tanto lineare. O no?
Domanda – Non inizi a farsi domande da solo, altrimenti il mio ruolo sarebbe marginale.
Risposta – Ride – Non voglio dire cose scontate, ed alcuni quesiti che lei propone lo sono. Se le domande non sono puntuali, devo correggere il tiro. Lo faccio anche per lei, mi creda. Non sono affatto pentito di aver accettato il suo invito, anche perché dovevo farmi perdonare la non partecipazione nel suo libro, nel quale sarei stato in compagnia di tante persone che stimo. Ma le mie verità, a volto scoperto, non le avrei mai potute dire. A proposito di ambiguità, colgo l’occasione per mantenere la promessa che le feci nell’ultima intervista, mirando all'obiettivo. Perché, me lo consenta, la vicenda di calciopoli è il risultato di una serie infinita di ambiguità, che scorrono tutte nel medesimo fiume, con il medesimo passo, nel medesimo letto. Inutile ricercare la verità, quando la si ha sotto il naso, a sventolare. Il problema, a volte, non è capire chi governa i fili, ma sapere perché li governa.
Domanda – Prosegua pure, tanto siamo agli sgoccioli.
Risposta – Lei, non si preoccupi. Dovrebbe essere contento di queste rivelazioni, ed invece è triste. A volte, non la capisco proprio. Tornando al discorso iniziale, le dico che calciopoli, la vicenda Lapo Elkann e l’allontanamento della Triade sono il risultato di un umano disegno, fatto con la stessa mano. Anche la firma, in fondo alla tela, è molto chiara. Nesti - Gentilmente, se non è in grado di formulare prove concrete, consegnandole alla giustizia ordinaria e sportiva, eviti di mettere questa firma. Il NESTI Channel non può assumersi alcuna responsabilità, se le rivelazioni sono fondate solo sul pettegolezzo, per cui si regoli di conseguenza.
Domanda – Andiamo al sodo, gentile Uomo nero, senza esagerare se possibile. Il tempo stringe, e fa il suo dovere. Cosa pensa del caso Elkann, e cosa collega questa vicenda a quella di calciopoli ed alla cacciata della Triade?
Risposta – Al momento, la situazione di Lapo Elkann è molto fluida. Prima di una certa serata, era il rampollo di casa Fiat. L'Uomo del futuro, secondo Gianni Agnelli. Pensi che da ragazzo, lavorò per diversi mesi nella catena di montaggio della “Piaggio” sotto il falso nome di Lapo Rossi, sempre sotto il vigile controllo di guardie del corpo in incognito. Proprio come il compianto figlio di Umberto! Doveva riuscire a carpire le esigenze della classe proletaria per poterla guidare, diceva sempre l’Avvocato Agnelli. E fu così, perché l’Avvocato aveva molta influenza su di lui. Mentre con John, i rapporti erano tiepidi. E preferirei fermarmi qui, se non le dispiace.
Domanda - Come presero quella decisione, in famiglia?
Risposta - Nessuno prese bene, fra gli Elkann, quella decisione, e mi riferisco all’inserimento nella struttura aziendale di Lapo nella veste di operaio. Ma nonostante le credenziali, e l'investitura dell'Avvocato, oramai è chiaro come Lapo abbia dovuto sopportare una vera e propria diseredazione, passando dalle stelle alle stalle.
Domanda - Prima di proseguire, le porgo una piccola domanda. Perchè nomina sempre Gianni Agnelli con il termine, formale, di Avvocato?
Risposta - Sono molto legato alla sua figura, ma non voglio andare oltre. Tornando al discorso precedente, le posso garantire che Lapo non lavorerà più nell'azienda Fiat, nonostante sia l’unico a conoscerla da cima a fondo, essendo stato costretto ad aprire una propria attività, venendo spedito in America. E sa perché?
Domanda – Lo chiede a me?
Risposta – Ride – No, è per dare seguito ad un discorso che lei interrompe sempre. Una bella sera, il segreto di Lapo viene però infranto. Quello custodita fra quattro mura. E non si dica, fra gli Elkann, che quella passione di Lapo fosse estemporanea. Tutti sapevano, ma nessuno ha mai fatto qualcosa per aiutarlo. Si aveva come una certa paura, o diffidenza, nel parlarne. Una famiglia attenta, se ne sarebbe accorta, nonostante non fosse più detentore di un’età adolescenziale, Lapo. Il rapporto con la signora o signor Patrizia, un quarantenne trans brasiliano, era in calce da molto tempo. Si è mai domandato perché un ragazzo con possibilità immense decida di barattare una serata in una lussuosa discoteca fra champagne e donne, al centro di tanta compagnia superficiale, con una piccola festicciola in un appartamento alle spalle di un quartiere mal frequentato? Lui, in quel posto, ci andava da un po'. Strano però che, in quella sera datata 11 ottobre di ben tre anni fa, qualcuno lo abbia adagiato ai bordi di un palazzo, in mezzo alla strada, senza il suo cappotto. Anche il peggior nemico viene aiutato, in un momento di difficoltà estrema.
Domanda - Continui pure.
Risposta - Eppure, qualcuno decise che era meglio lasciarlo riverso a terra, in una agonia infinita. Magari, di mettercelo in quella posizione, dopo aver osservato tutto da una posizione defilata. Perché da tempo Lapo era seguito da una troupe di fotografi, che avevano stretto amicizie con le sue compagnie stravaganti.Domanda – In quella sera, cosa successe? Risposta – Si recò, al termine della giornata, come in una delle tante sere divenute consuetudinarie, a casa di Patrizia, per passare le solite ore di compagnia disinibita.
Domanda – Era in compagnia?
Risposta – Preferirei non rispondere a questa domanda. Ma Patrizia fu qualcuno a presentargliela. Non è esattamente quel tipo di compagnia che si incontra in Piazza Castello. Per lui, era divenuta oramai un piacevole diversivo andarci. Ha sempre sofferto, sin da ragazzo, di una leggera e non debilitante forma di ossessività compulsiva, Lapo Elkann. Quella che ti porta a controllare più di dieci volte il gas prima di uscire di casa, o verificare l’inserimento dell’antifurto della macchina sino a consumare la maniglia dello sportello del guidatore. Aveva solo bisogno di sentirsi amato, desiderato. Cosa che evidentemente in quell'appartamento tanto piccolo sentiva. Lo chieda alla sua precedente compagna Stella. Lo sa quale era la domanda più frequente che le rivolgeva?
Domanda – Non penso sia necessaria questa precisazione, nella sua disamina.
Risposta – Questo lo decido io, di certo non lei. Non vorrà interferire nelle risposte, oltre a fare delle domande scontate, spero.. Lui le rivolgeva la stessa domanda, a tutte le ore. Le chiedeva: “Mi vuoi bene, vero che mi vuoi bene?”. Era una continuazione, quasi una routine spasmodica. Un segno di debolezza, lo stesso che lo ha portato a subire il tradimento di chi riteneva amico. Lo stesso che lo ha affondato. Da quel momento, la vita di Lapo è cambiata. Come una pila di dadi che cade, ed è difficile da ricomporre nello stesso modo.Nesti - A me Lapo Elkann sta simpatico. Credo che, per una come Martina Stella, forse avrei lasciato ad Alvise Cagnazzo anche la direzione di questo sito Web, mi creda... Nel senso che ho gusti leggermente diversi... In ogni caso, sono tanti i casi di ragazzi benestanti, che posseggono tutto, e che, proprio per questo, non riescono più a eccitarsi, se non con esperienze speciali. Io sarei sempre disposto ad aiutarlo, e ad abbracciarlo, se mai avesse bisogno di me. Non è il primo, e neppure l'ultimo a essere caduto nella trappola dell'eccesso vizioso. Gesù ci ha insegnato a perdonare, ma a uno come lei, forse, questo non interessa. A me, invece, sì, e anche molto!
Domanda – Cosa c'entra con il caso Moggi e la retrocessione della Juventus, mi scusi?
Risposta – Mi ci faccia arrivare, per cortesia. Quando Lapo Elkann arrivò all’ospedale Mauriziano di Torino, c’era già un fotografo. Ma non fu Luciano Moggi a chiamarlo. Non è difficile immaginare chi sia stato, però. Con i telefoni, penso sappia che oramai si può fare di tutto. La cosa strana, che più mi ha sconvolto, è però un'altra. Possibile che la Fiat, la grande azienda Fiat, non sia stata in grado di sborsare qualche misero spicciolo per proteggere Lapo, comprando un determinato servizio fotografico, in un momento tanto delicato per un componente della famiglia Elkann?
Domanda – Non colgo, Uomo nero.
Risposta – Lei non vuole cogliere per non andare alla guerra. Persino Maurizio Costanzo ha fatto da intermediario per poter acquisire le foto compromettenti di Totti. E Moggi, ai tempi di “Viva Lein”, coprì così bene i vari Tudor, Montero e Athirson, il quale giunse in Italia soltanto per passare serate poco ordinarie, mentre la moglie incinta lo aspettava a casa, che la fuga di notizie fu relativa. E non si conobbero mai i particolari, come quello di Montero che si fidanzò con una di quelle ragazze per qualche mese. E quando la Juventus vinceva gli scudetti, le feste, se in tal modo vuole che le chiami, le organizzava tutte Moggi, per il divertimento goliardico dei calciatori. Eppure, nessuno ha mai saputo niente. Mentre all'Inter quando si faceva una scappattela la notizia andava in mondovisione a reti unificate. Vede, è per questo motivo, che non comprendo il lassismo mediatico degli Elkann nei confronti di una situazione che, pur grave, sarebbe stata gestibile. Insomma, possibile che la Fiat non sia riuscita a trovare un accordo economico?
Domanda – Cosa insinua?
Risposta - A mio avviso, non hanno mai voluto raggiungerlo, un accordo per insabbiare la vicenda. Non creda mai alle storie che parlano di lupi spregevoli e di indifesi agnelli. A volte, sono proprio gli agnelli che si buttano nella bocca del lupo, perché possono ritenerla la soluzione più facile, per risolvere problemi altrimenti irrisolvibili. Tanto è vero che Corona riuscì ad intervistare Patrizia, la sera stessa, per ottenere delucidazioni in merito. Come è possibile questo? Ma si rende conto che senza una soffiata non ci sarebbe mai riuscito? Si riuscì a confezionare l’intruglio da tempo sognato. La medesima Patrizia, aveva guarda caso dei rapporti di conoscenza profondi con determinati fotografi, e non solo con loro. E mi fermo qui. E quella sera furono guarda caso scattate delle foto nell’appartamento ancora caldo. Il cachet della sedicente Patrizia si aggirava sui sei milioni di lire a serata. Quella notte, inoltre, Lapo Elkann non era vestito da donna. Come molti hanno detto. Eppure, le querele da parte degli Elkann non sono partite verso quei media che hanno infangato il nome di Lapo. Lo hanno esposto al pubblico ludibrio. Forse, conveniva iniziare a spalare qualche centimetro di terra per poter scavare la fossa a qualcuno.
Domanda – Si assume la piena responsabilità di quanto detto, Uomo nero: noi ci dissociamo. Proviamo a continuare. Perché, secondo lei, pochi minuti dopo il malore ci fu l’assalto dei fotografi nell’appartamento, con un tempismo imbarazzante considerando i contorni grotteschi della vicenda?
Risposta – In quel periodo, le intercettazioni erano a pieno regime. E poi si ha il coraggio di lamentarsi se qualcuno usa i telefoni anti intercettazione. Gli stessi di Moggi: vicenda Telecom docet.
Domanda – Cosa c’è di sospetto in quella vicenda?
Risposta – Sono stati abili nello sfruttare una positiva serie di coincidenze clamorose. Sono stati abili, ho detto. Ed è un complimento con il retrogusto dell’inganno, il mio. Non farò nomi, potrei parlare di omissis o di omissis. Ma sarebbe troppo, anche per uno come me. La aiuto a riflettere, in quel periodo, Lapo dichiarò di voler diventare presidente della Juventus, elargendo frasi ironiche, e badi bene non offensive, su Luciano Moggi. Frasi che, in un altro contesto, magari più disteso, neanche sarebbero state riportate o prese in considerazione. Eppure, accusarono Moggi solo per uno scambio di battute salaci. In letteratura, sa come si definisce la figura cucita addosso a Moggi? Quella dell’utile idiota, cioè della persona poco protetta ed ingenua, che alla prima spallata non può che crollare a terra non sapendo come rialzarsi. Anzi, non potendo rialzarsi.
Domanda – Quindi, a suo avviso, le accuse rivolte a Moggi sono infondate?
Risposta – Le dico che sono utili per chi desidera realizzare un bel progetto. La storia insegna che non è mica difficile ordire un complotto, basta rintracciare un movente e due coincidenze. In quel periodo, stia attento, Moggi stava per firmare il rinnovo del contratto sino al 2010, al pari di Giraudo e Bettega. I soci di maggioranza della Juventus, anche mediante interviste, riuscirono a benedire quel rinnovo. Vennero persino diffuse immagini di Gabetti abbracciato alla Triade, con tanto di frasi volte a ricordare la vicinanza degli Elkann al gruppo dirigenziale tanto caro alla Famiglia Agnelli. Strano che, nel giro di due settimane, si sia deciso di rinnegare l’accordo sancito con la regia di Gabetti. Strano che Montezemolo non abbia alzato un dito per difendere Lapo, o che gli Elkann non abbiano riproposto in seno all’azienda Fiat lo sventurato protagonista della serata. Come è strano che Corona offra in esclusiva per cinquanta mila euro l’intervista di Patrizia al coordinatore di un popolare settimanale scandalistico di nome Signorini, ma si accusi egualmente Moggi. Eppure, con tutti i fotografi già appostati sotto casa, con Corona nei paraggi, possibile che sia stato accusato di tutto Moggi? A questo punto, si potrebbe dire che è colpa di Moggi anche l'indulto, la persecuzione delle minoranze etniche o il rialzo del carburante. Lui ha sbagliato, ma non è stato il solo.
Domanda – Ci vuol far capire, allora, di chi è stata la colpa?
Risposta – Io posso fare solo una semplice considerazione. Senza giri di parole, esiste il principio dei vasi comunicanti. Ci sono tre contenitori, con la medesima acqua all’interno. Poniamo che si chiamino Juventus, Ferrari e Fiat. Bene, se viene per caso tolta dell’acqua a quello chiamato Juventus, gli altri due si riempiono sino a straboccare. E se ci aggiunge il contenitore speciale dell’Ifil, il discorso è più chiaro. Guarda caso, oggi come oggi, i conti della Fiat, della Ferrari e dell’Ifil volano. Quelli della Juventus, no.
Nesti - Si fermi qui: le consento solo di formulare questa considerazione. La gente deduca quello che vuole, su eventuali responsabilità all'interno del gruppo. Lei non è in grado di provarle, e restano, perciò, frutto della sua fantasia. Noi non le condividiamo.
Risposta – Faccia come crede: il padrone di casa è lei. Ma un altro elemento in grado di corroborare la mia tesi è legato alla spartizione del patrimonio degli Agnelli. La signora Margherita è in causa per la spartizione dei beni, una causa che ha presentato contro Grande Stevens e Gabetti, guarda caso sostenitori della cordata Moggi insieme ad Andrea Agnelli, anch'egli sparito dalla circolazione, nonostante sia l'unico vero Agnelli.
Domanda – Si assume la piena responsabilità di quanto detto, Uomo nero: noi ci dissociamo. La Juventus cosa ha da spartire con questa situazione?
Risposta – La Juventus ha avuto la sfortuna di avere un direttore generale accusato, senza prove concrete, dai media, mediante il pretesto di una semplice ed ironica battuta di Lapo. Oltre che di avere un rivale come Montezemolo, interessato, ovviamente, più alla Ferrari. Ha patito, la Juventus, nel vivere il disastro del caso calciopoli nell’esatto momento in cui la Fiat ha attraversato la sua più grande crisi. Come chiedere ad una mamma premurosa a chi dare da mangiare per primo a due figli affamati ed infreddoliti? Non lo trova difficile? Nonostante il grande baccano, però, non mi sembra che si sia deciso di far rientrare Lapo nei rami dell’azienda. E’ stato costretto ad andare via dall’Italia, e nella Fiat per lui non ci sarà più posto. Il concetto di famiglia, pensavo contemplasse la solidarietà ed il perdono amorevole fra i componenti di un medesimo nucleo, evidentemente mi sbagliavo. Ma nessuno si è fatto la mia stessa domanda, perché la cosa importante, badi bene, non è risolvere i problemi, ma trovare un mostro con le mani sporche di sangue. D’altronde in questo sistema, in questa società, si suole redimere il peccato ricercando un mostro.
Domanda – Perché cita Montezemolo?
Risposta – Montezemolo si è battuto per evitare che la nuova Juventus ricorresse al Tar, salvo poi accusare i rivali della sua ricca Ferrari minacciando di ricorrere alla giustizia sportiva. Perchè?
Domanda – Sta accusando Montezemolo di fare gli interessi della Ferrari e della Fiat, prendendosi le dovute rivincite per essere stato sostituito da Moggi alla guida della Juventus?
Risposta – Questo lo dice lei, ma Montezemolo alla Juventus storicamente non ha mai dato nulla. E se bisogna essere sinceri, ha sempre tolto qualcosa. Nel suo breve periodo di gestione, la Juventus non fece altro che collezionare sconfitte e disonori. Sarebbe bastato un aumento di capitale prima della retrocessione, e Mutu non sarebbe stato ceduto per otto milioni. Ed il discorso può essere esteso ad Ibrahimovic, Viera, Cannavaro, Emerson, Zambrotta e Thuram. La nomina di Zaccone come legale, poi, mi sembra frutto di una strategia.
Nesti - Montezemolo è un personaggio straordinario. Sì, alla Juventus ha fallito (senza prove d'appello, dopo appena un anno di gestione), ma intanto non è stato sostituito da Moggi, bensì da Boniperti bis, e inoltre ha talmente rivitalizzato la Ferrari, che accusarlo mi sembra del tutto fuori luogo!
Domanda – Mentre preparo le valigie, la saluto. E le consiglio di moderarsi.
Risposta – Ride - L’avvocato Zaccone è un grande avvocato. Molto bravo, fu chiamato per cercare di scagionare anche i protagonisti della strage di Novi Ligure. E’ un legale da ultima spiaggia. Non è in grado di ribaltare i processi, ma di patteggiare e ridurre i danni. Questa scelta, a me, parve sin da subito come una mezza ammissione della volontà di dismettere il capitale Juventus. A livello di immagine, ma anche dirigenziale. Un avvocato non può chiedere la retrocessione ed una penalità senza prove contrarie e senza provare una difesa. Al Milan si batterono come leoni. A meno che non gli sia stato suggerito, da qualcuno, di pilotare la sentenza su di un percorso idoneo alle nuove esigenze della Juventus. Con la cadetteria, provi a ragionare, non è più semplice giustificare le future sconfitte? I futuri anni senza conquiste di Coppe o scudetti? Le rispondo io. Si, è più facile. Ancora non ho capito che fine hanno fatto i venticinque milioni che avanzano da una campagna acquisti disastrosa. Poi, vedo l'Ifil che vola, la Fiat che vola, la Ferrari che vola. E capisco tante cose. La Juventus, occupa solo l'ultimo gradino delle priorità.
Nesti - Questa è la sua opinione. Io, invece, ho ammirato la pulizia morale della nuova società. Si sono resi conto che c'erano delle colpe da espiare, e quindi hanno accettato la sentenza, ribellandosi solo, e giustamente, ai 2 scudetti revocati: il secondo grida vendetta. Inoltre, con grande senso di responsabilità, si sono resi conto che il ricorso avrebbe avuto esito positivo, ma avrebbe sottoposto il movimento calcistico a un secondo terremoto, più terribile del primo. No, mi creda: questo si chiama buon senso, questo si chiama stile, quello che prima non c'era.
Uomo nero - Ma la smette di fare il moderato, proprio lei che, per colpa di oscure manovre della Triade, è arrivato secondo, sul filo di lana, nella scelta del nuovo inno della Juve? Ma lo sa che i giocatori, Cannavaro in testa, prima della scelta dell'inno definitivo, cantavano solo il suo, bellissimo?
Nesti - Uomo nero, cambi discorso. Quello è il passato. Nella vita non sempre bastano i meriti per vincere. E se non hai le prove, ma solo sospetti, per dimostrare che sei stato danneggiato, devi stare zitto. Io ho imparato a stare zitto. Se parlassi, o scrivessi, senza prove, farei male il mio mestiere. Capito ora?"
Domanda – Uomo nero, se non le dispiace, anche io la congederei. Ma questa volta, non voglio salutarla.Risposta – Perché?Domanda – Ma adesso è lei che fa le domande?
Risposta – Ride – So già che mi mancheranno questi dialoghi. Mentre ad altri, farà comodo un po’ di silenzio. Forse, ha ragione lei in merito al motivo. Quello che uccide, ma che non fa rumore. In ogni caso, quando vuole, sa dove trovarmi.
Nesti - Grazie da parte mia. Lei ha interpretato il pensiero di tanti tifosi juventini, che non hanno accettato le sentenze di calciopoli. Io rispetto queste opinioni, ma mi sento molto vicino alla statura morale dei nuovi dirigenti. Io preferisco vincere meno, ma vincere pulito, senza ombre. Di Moggi mi resta il ricordo di una competenza tecnica strepitosa, che gli auguro di rimettere a frutto a squalifica conclusa. Sui toni usati nelle telefonate, invece, preferisco non dire nulla: si è già detto tutto. Ciao uomo nero.
Ciao Montezemolo. Dopo Tiago e Boumsong, il prossimo ad andartene devi essere tu. Date (o ri-date) la Juve in mano a gente che la ami veramente. Come l'Avvocato. Come noi. Forza Juve. Sempre. E per sempre.

Grave Ruggeri, presidente dell'Atalanta

BERGAMO - Sono critiche le condizioni del presidente dell’Atalanta Ivan Ruggeri, colpito probabilmente da un’aneurisma questa mattina. Intorno alle 16 il numero 1 nerazzurro è stato trasferito al reparto di Rianimazione degli Ospedali riuniti di Bergamo. In un primo momento infatti Ruggeri era stato ricoverato al Policlinico San Marco di Zingonia, dov’era stato lui stesso a presentarsi.
A quanto si è saputo, il presidente si stava recando alla sede dell’Atalanta, che si trova appunto a Zingonia, quando ha cominciato a sentirsi male. E visto che si trovava nei pressi dell’ospedale si è fermato con l’auto chiedendo aiuto. E subito era stato ricoverato in reparto. Nel pomeriggio è stato deciso il trasferimento. Il numero uno del club nerazzurro accusava da qualche giorno dei dolori alla testa e per questo motivo aveva prenotato una visita di controllo alla clinica San Marco di Zingonia. Ruggeri, 63 anni, è al timone della società nerazzurra dal febbraio del 1994.
(Fonte: La Stampa)

Forza Presidente, reagisca!!!

martedì 15 gennaio 2008

Juventus-Empoli 5-3

E ora sotto con l'Inter. Cerchiamo di prenderci almeno questa rivincita, in una stagione dove - per ciò che concerne il campionato - sembra non esserci storia, cerchiamo di iniziare a rimettere "le cose al loro posto" partendo proprio dalla Coppa Italia.
LA PARTITA - Sono orgoglioso di essere juventino. Di tifare questa squadra che non molla mai, in qualsiasi situazione e di fronte ad ogni difficoltà. Abbiamo giocato con tre handicap gravi: l'infortunio di Chiellini (speriamo sia il meno grave possibile), Boumsong e Tiago. Siamo partiti a razzo, sbagliando forse a non infierire sull'avversario dopo il 2-0, anche se è umano che la squadra abbia rifiatato un attimo. Con un goals in più, anche il momentaneo 2-1 poteva essere assorbito in maniera meno traumatizzante. Poi è successo il disastro più totale: infortunio a Chiellini e Boumsong in campo al suo posto. La squadra ha perso sicurezza e - con l'obbligo di segnare almeno un goal per passare il turno - ha iniziato a cedere poco alla volta. Ranieri, dopo aver raccontato per giorni la bugia più grande della sua vita ("Credo in Tiago") ha capito che per passare il turno avrebbe dovuto inserire uomini "da Juve". Purtroppo non poteva togliere il francese dal campo (Criscito dov'era? Non dovevamo essere rinforzati?), col portoghese fortunatamente questo gli era possibile: fuori Tiago per Salihamidzic. Che ha dovuto provare - forse per la prima volta in vita sua - l'esperienza di giocare centrale di centrocampo. Pur di togliere il portoghese dal campo questo e altro. E poi è venuta fuori la Juventus, anzi, il cuore, l'anima vera della Juventus. Nedved, Zanetti, Iaquinta, Marchionni, Del Piero... Monumentali. Questa è la vera Juve. Nonostante un'altra incertezza di Boumsong che ha finito col regalare il 3° goals per l'Empoli, la Juve è riuscita a rimettere in sesto la partita. Grazie anche - e soprattutto - a Iaquinta. Un caterpillar. Annienta fisicamente gli avversari, quando lo fanno partire diventa imprendibile. Con il 5° goals su rigore (all'andata era finita 1-2) ci siamo guadagnati i quarti di finale con l'Inter.
MERCATO - Basta! Non se ne può più... Basta! Via Tiago, Boumsong, Almiron! Se non si crede ad un giocatore, lo si mandi via, per favore... Possibile che un giocatore come Boumsong si possa permettere di rifiutare decine e decine di squadre in estate (e sta facendo la stessa cosa in questa sessione di mercato invernale) e non ci sia nessuno in grado di mettergli una valigia in mano con scritto: "Ciao"? Con Moggi (mi viene l'orticaria solo se ci penso) questo sarebbe scappato a gambe levate da Vinovo. E Tiago e Almiron... Cosa ci fanno ancora alla Juventus? Mi ripeto: non facciamo il paragone con i primi mesi di ambientamento difficili di Platini e Zidane. Quelli erano extraterresti, immensi, gente che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio. Questi sono - al massimo - ottimi giocatori. Non da Juve ad altissimi livelli. Piuttosto mi tenevo Blasi e compravo Hamsik. Domandina semplice semplice: e se non avessimo Cristiano Zanetti cosa faremmo ora? Regge quasi da solo il centrocampo da mesi.
IL PUNTO - Aspettiamo. Non possiamo fare altro. Aspettiamo che rinforzino la squadra a dovere. Perchè ora non si tratta di rifondare la squadra, ma semplicemente di sostituire Almiron e Tiago con altrettanti centrocampisti (le loro cessioni porterebbero oltretutto un discreto gruzzolo di euro) e comprare un difensore. Punto. Forza Juve.

JUVENTUS-EMPOLI 5-3 (primo tempo 2-2)
MARCATORI: Marchionni (J) al 5', Nedved (J) al 9', Antonini, al 32', Pozzi (E) al 46' pt; Iaquinta (J) al 3' e al 15', Pozzi al 5', Del Piero su rigore al 31' st.
JUVENTUS (4-4-2): Belardi; Birindelli, Grygera, Chiellini (19' pt Boumsong), Molinaro; Marchionni, Zanetti, Tiago (1' st Salihamidzic), Nedved, Palladino (17' st Del Piero), Iaquinta. (1 Buffon, 36 Castiglia, 35 Esposito, 17 Trezeguet). All.: Ranieri.
EMPOLI (4-5-1): Bassi (1' st Balli); Raggi, Adani, Pratali, Tosto; Abate (20' st Buscè), Piccolo (16' st Marianini), Moro, Antonini, Vannucchi; Pozzi (16 Marzoratti, 3 Ascoli, 21 Giovinco, 11 Saudati). All.: Malesani.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova.
NOTE: spettatori 4 mila circa. Ammoniti Balli e Zanetti per comportamento non regolamentare, Adani, Marianini, Moro per gioco scorretto. Angoli 6-0 per la Juventus. Recupero: 3' e 4'.

lunedì 14 gennaio 2008

E' sbocciato Alessandro, il figlio di Bettega


Lasciamo perdere il babbo. Altro che Bobbygol junior. Si chiama Alessandro e il padre Roberto segue il calcio. Al Brianteo di Monza è uscito di casa il figlio di Bettega per entrare da solo nel mondo dei grandi. Doppietta e un assist per stendere la Ternana (serie C1, girone A) e per lanciare i biancorossi alla caccia dei playoff. Alessandro non è un centravanti come il padre. Centrocampista con propensione offensiva, praticamente ambidestro, Pagliari lo utilizza come esterno del centrocampo a quattro. "A livello personale, questa esperienza mi sta facendo maturare in fretta, unita a quella vissuta in estate a Siena - dice il ragazzo -. Credo che la scelta di venire a giocare a Monza si stia rivelando sempre più azzeccata e di questo non posso che esserne felice".Contro gli umbri ha aperto le danze d'esterno destro, risolvendo in modo elegante una situazione da campetto di periferia. Il secondo centro invece arriva di testa, incornando un preciso calcio d'angolo. Nella ripresa, Alessandro (classe 1987) trova anche il tempo per offrire a Iacopino una comoda palla per chiudere il discorso. Quando poi a otto minuti dal termine Pagliari lo ha sostituito, i mille paganti del Brianteo si sono alzati per applaudirlo. E pare che in tribuna ci fosse quel Roberto, dirigente dall'esperienza provata, che si è scaldato le mani. E anche il cuore.
Tale padre, tale figlio. Complimenti campioncino!

1979-1980



Bettega capocannoniere con 16 goals, scudetto all'Inter (il numero 12), il dramma di Paparelli, lo scandalo del calcioscommesse. Continua questo mio personale viaggio nel passato del campionato italiano attraverso la collezione di dvd "Campionato io ti amo". Più si va avanti e più sono nitidi i ricordi nella mia memoria. Certe immagini ricordo anche i momenti esatti nei quali le ho viste per la prima volta. Anche se, a onor del vero, solo dal campionato successivo (1980/1981) i ricordi appaiono meno sfuocati. La nostra Juve giocava con il classico Zoff, Gentile, Cabrini, .... Scirea e Cuccureddu completavano il reparto arretrato. Centrocampo con potenza e fantasia (Furino, Tardelli, Tavola e Causio), Marocchino in appoggio all'unica punta: Bettega. Che poi punta vera non era mai stata: alla soglia dei 30 anni (all'epoca un giocatore di quell'età era considerato vecchio) Trapattoni provò a spostare il suo raggio di azione nel fronte d'attacco, avanzandolo di qualche metro rispetto alla posizione occupata per una carrera intera. Fece, 12 anni prima, quello che poi provò - al contrario - con Vialli, al quale chiese di arretrare di una decina di metri in campo per far spazio agli altri attaccanti di cui disponeva la Juve della stagione 1992-1993. Il risultato di questa nuova posizione per Bobby-goal furono la vittoria nella classifica marcatori, con un totale di 16 goals, uno più bello dell'altro. Li ho potuti ammirare tutti, tranne uno - mi pare contro l'Avellino - del quale se ne fa menzione ma non ricordo di averlo visto nella carrellata di reti mostrate. Un attaccante meraviglioso. Uno juventino vero, che manca tanto alla Juve di oggi. Fatta di gente che - come direbbe Boniperti - non è neanche in grado di battere un calcio d'angolo.
Fanno specie le interviste a Fraizzoli (il presidente dell'Inter all'epoca) nelle quali, oltre a felicitarsi per il risultato conseguito, non si faceva problemi nell'affermare che in Lega Calcio non poteva sedersi - quale presidente - alcun rappresentante delle società di calcio. Sarebbe stato scorretto e inelegante. Certo, lui non aveva ancora conosciuto Berlusconi e Galliani... Si parla tanto di giocatori che hanno segnato quell'annata calcistica: da Beccalossi (uno degli artefici dello scudetto interista), a Graziani (splendido goleador granata e calciatore dall'immenso spirito di sacrificio), a Paolo Rossi e Bruno Giordano. Due giocatori questi ultimi che, dall'anno precedente all'epoca della quale si parla, hanno vissuto momenti incredibilmente diversi: dalle stelle alle stalle. Paolo Rossi aveva portato il Perugia - l'anno precdente - ad un incredibile 2° posto, mentre Giordano si era laureato capocannoniere. L'anno successivo erano stati invece entrambi condannati per lo scandalo del calcioscommesse. Massimo Cruciani e Alvaro Trinca (due illustri sconosciuti, uno un proprietario di un ristorante romano frequentato da giocatori della Lazio e l'altro il suo fornitore di frutta all'ingrosso) denunciano una truffa da loro subìta smascherando un giro di partite truccate pazzesco. Alla fine della vicenda alcune squadre vennero penalizzate, diversi giocatori squalificati, Milan e Lazio retrocedettero in serie B.
Annata tragica anche - e soprattutto - per la morte del tifoso Paparelli. Da un blog ho tratto le parole che descrivono il dramma vissuto quel lontano 28 ottobre 1979: "Fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando è stato colpito stavo mangiando un panino. Sua moglie Wanda cercò di estrargli quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che gli prestò i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave". I primi sintomi che l'Italia stava cambiando. In peggio.





domenica 13 gennaio 2008

Mettetevi d'accordo...



Per una testata giornalistica il rigore c'era, per l'altra era inventato...

Catania-Juventus 1-1


Due punti persi o un punto guadagnato? Un punto. Si sperava di venir via da Catania con una vittoria per puntare al secondo posto (non parlatemi di scudetto, per carità), e invece Alex ci ha regalato l'ennesima perla di una carriera eccezionale con un rigore conquistato al 90° minuto, salvandoci da una sconfitta comunque immeritata. Frutto anche di un goal in fuorigioco di Spinesi. Il Catania ha dimostrato di essere - in casa propria - un'ottima squadra.

TIAGO - Basta. Personalmente non ne posso più. L'unico dubbio che avrei piacere fosse sciolto da qualcuno è capire se Ranieri crede veramente in lui o se gli è stato imposto di farlo giocare. Non si facciano paragoni con i casi simili di Platini e Zidane, di grandi fuoriclasse con difficoltà nei primi mesi di ambientamento in Italia: loro erano dei Campioni. Questo, al massimo, un ottimo giocatore. L'errore lo ha compiuto la dirigenza juventina durante l'estate, comprando due giocatori simili (Almiron e Tiago) per guidare il centrocampo non tenendo conto di più aspetti fondamentali: occupano entrambi la stessa zona del campo, non sono complementari tra loro, non riescono in coppia a garantire quelle che sono le fasi principali (contrasto e rilancio). Così neanche la società ha aiutato i due giocatori. Ranieri durante l'estate se n'era accorto subito, prova ne sia il fatto che aveva temporeggiato per la vendita di Blasi e aveva richiamato all'ultimo momento Nocerino mentre si stava per dirigere a Firenze per firmare con la Fiorentina.

LA SOCIETA' - Basta. Di nuovo. Siamo la Juventus, contiamo 14 milioni di tifosi in Italia e un numero indefinito in tutto il mondo. Basta ragionare con il bilancino: serve Sissoko? Piace? Si prende l'aereo e lo si va a comprare. Non si stia a chiedere a Secco di sedersi al tavolo delle trattative con due soldi nel portafoglio e tanto "fascino della Vecchia Signora". Con quello i giocatori non li compri. Perchè qualcuno di loro verrebbe pure, ma le società in possesso del loro cartellino - giustamente - se ne sbattono di queste cose. Loro vogliono i soldi.

IL FUTURO PROSSIMO - Ora pensiamo a martedì, a superare il turno in Coppa Italia. E vedremo il mercato cosa ci riserverà. Perchè ci è stato promesso che la squadra verrà rinforzata, quindi... Forza Juve!

sabato 12 gennaio 2008

Uomo nero continua

Colpo di scena intorno alle vicende dell'Uomo nero. Ecco quanto è stato publicato nel sito di Carlo Nesti:
Una malaugurata coincidenza (sì, per quanto a qualcuno possa sembrare strano, una coincidenza e basta) ha sollevato un autentico polverone. Nello stesso giorno in cui sono accaduti altri eventi, che non hanno nulla a che fare con il NESTI Channel, abbiamo interrotto la collaborazione con l'Uomo Nero. Molti, purtroppo, ci hanno etichettati, gentilmente, come "caga-sotto", obbligati a sopprimere una voce favorevole alla Juve di Calciopoli, pur di sottostare al potere milanese-romano. Niente di più falso: la verità, l'unica possibile, è che non ne potevamo più, io e l'intervistatore Alvise Cagnazzo, di essere identificati con l'Uomo Nero, come se le sue opinioni fossero, in realtà, le nostre. No: il NESTI Channel può trovarsi a volte d'accordo, e a volte no, ma non potrebbe mai assumere una linea giornalistica aggressiva, e di parte, perché noi desideriamo essere moderati e imparziali. Per spazzare via questo dubbio, visto che l'Uomo Nero aveva preannunciato rivelazioni su Calciopoli e Lapo Elkann, e molti tifosi le attendevano, abbiamo deciso di chiedere al personaggio misterioso ancora una intervista, che, gentilmente, ha deciso di concedere. Apparirà, nella rubrica Mercato, dalle 24,00 della notte fra mercoledì e giovedì. Credeteci: la nostra forza è proprio l'autonomia, e non prendiamo ordini da nessuno, perché non avremmo più il coraggio di guardare voi, e guardarci allo specchio.

Ancora una volta parlerà: quella definitva. E - forse - la più attesa...

Da 0 a 42,195 Km. - Un sogno chiamato New York

Daniele Tenerani. Questo è il nome del proprietario del blog "Viva el Barça". Questo blog lo potete trovare all'indirizzo http://vivaelbarca.blogspot.com/ , o più semplicemente tra i miei preferiti. Perchè è, effettivamente uno dei siti che preferisco.
Daniele ha scritto un libro, che ora si può trovare alla cifra risibile di € 0,99 direttamente su internet.
Questo è il testo integrale del suo ultimo post:
La sorpresa è questa: il download del file pdf del mio libro, in questo tempo di saldi, da oggi costa solo 0,99 €.Perchè un prezzo così basso? Perchè voglio venderne tantissime copie e destinare tutto il ricavato in beneficienza.Questa è la vera nuova sfida. Aiutatemi, scaricatelo, pubblicizzatelo sui vostri blog, fate passaparola. Un euro a noi non costa niente ma può far molto per chi ha bisogno.Tutto quello che ricavo di mia spettanza lo devolvo ad una associazione che conosco e che già sostengo: Save the Children.E non finisce qui: al totale che raccolgo aggiungo io un 10%.Ovviamente darò conto qui con le prove di quello che destino.Qui passano ogni giorno un centinaio di visitatori, poi ci sono quelli più abituali. Se ciascuno lo scarica e poi ne parla sul proprio blog invitando a farlo ci può essere un effetto moltiplicatore forte.Io credo che se vogliamo possiamo raggiungere un buon risultato.
Andate a visitare il suo blog. E scoprirete dove trovare l'offerta.
Ciao Daniele. E in bocca al lupo!

giovedì 10 gennaio 2008

Juventus: J. Elkann `La squadra sara` rafforzata`

Milano, 10 gennaio - Futuro roseo per la Juventus. `Puntiamo ad arrivare in Europa e, di conseguenza, la squadra sara` rafforzata` Queste le parole, che suonano come una promessa di John Elkann. Il rampollo di casa Fiat ha anche fatto i complimenti alla squadra, terza in classifica nonostante sia neopromossa. `La Juve e` arrivata a fare un buon campionato.`Il vice-presidente dell`Ifi, la holding finanziaria che gestisce le casse del club bianconero, ha parlato cosi` a margine della mostra sull`Avvocato Gianni Agnelli. Prendono cosi` piede le ipotesi circa i due acquisti che, tra gennaio e giugno, rinforzeranno la rosa a disposizione di Claudio Ranieri: Rafael van der Vaart, centrocampista offensivo dell`Amburgo, per cui i bianconeri avrebbero in serbo un`offerta di 17 milioni di euro e Mohamed Lamine Sissoko, mediano del Liverpool, che potrebbe gia` essere ufficializzato nei prossimi giorni per 7 milioni.
(Fonte: Datasport)
E così siamo arrivati al dunque: la Juve - parole e musica di John Elkann - verrà rinforzata.A breve e tra sei mesi. Il tempo dirà se questo verrà fatto in prospettiva di una futura cessione della società a qualche grossa multinazionale estera oppure perchè la FIAT ha deciso, FINALMENTE, di allargare i cordoni della borsa. E di tornare ad investire sulla Juventus. Anche perchè dal 1994 (anno del passaggio della società da Gianni a Umberto Agnelli) le operazioni di mercato sono state tutte basate su cessioni illustri e acquisti importanti. Si movimentano - in pratica - giocatori ma non soldi. Se si è espresso in questi termini devo, con estremo piacere, rivedere le previsioni pessimistiche circa un intervento della società gia a gennaio. Anche perchè non si tratta di una persona avventata: se parla in questo modo è perchè qualcuno è già stato acquistato. Altrimenti starebbe rischiando una pessima figura.

mercoledì 9 gennaio 2008

Juventini, aprite le orecchie: Henry vi spiega i motivi del suo addio. E' colpa di Moggi...

Thierry Henry e la Juventus: uno degli errori di valutazione più clamorosi degli ultimi vent'anni di calcio, in Italia come in Europa. Inspiegabile per molti, a partire dagli stessi tifosi juventini, abituati piuttosto bene, in quel periodo, dalla Triade.Proprio Luciano Moggi ha rivestito un ruolo chiave nell'addio del francese. Ma non si è trattato di una semplice scommessa steccata: Titì ha lasciato la Serie A a causa del cattivo rapporto con l'allora diesse bianconero. La voce, che circolava già da un po' a Torino e dintorni, è stata confermata ai microfoni di Sky dal diretto interessato. Ma andiamo con ordine.Gennaio 1999. Alla Juve arriva dal Monaco un 21enne di belle speranze originario della Martinica, ma già piuttosto affermato in Francia: pochi mesi prima, per rendere meglio l'idea, era sul prato dello Stade de France a festeggiare il trionfo mondiale con i Bleus. La Vecchia Signora puntava davvero tanto su Henry. Che però, nelle prime uscite, proprio non convinceva: «Quando arrivai alla Juve avevo un problema alla schiena, ma volevo giocare subito. Non giocai le prime tre partite con Marcello Lippi, lui voleva che giocassi attaccante». Che poi era il suo ruolo.Il subentrante Ancelotti, però, lo vedeva meglio come centrocampista di fascia. Intuizione poco felice, a cui l'attaccante non si oppose: «Arrivò lui e io cominciai a giocare tutte le partite. All’inizio non benissimo ma, dopo il match di Roma, cominciai a segnare, fare assist». "Quel" match è un famoso Lazio-Juve vinto per 3-1 dagli ospiti, con doppietta di Henry.Prestazione, seguita da una graduale crescita, che sembrava schiudergli le porte della conferma. E invece no. Ecco arrivare l'inattesa bocciatura, con la frettolosa cessione all'Arsenal. Un epilogo ricco di ombre, su cui il giocatore del Barcellona ha fatto luce così:«Accadde qualcosa con Moggi, non voglio entrare nei dettagli, che non mi piaceva. Qui uscì il mio carattere, perché io sono un ragazzo onesto e, per me, si trattava di una cosa irrispettosa. Probabilmente, se non fosse stato per questo, avrei continuato a giocare per la Juventus, ma dopo quella mancanza di rispetto, dissi loro che non volevo più giocare lì, e così lasciai». E poi sappiamo tutti com'è andata a finire...
(Fonte: Goal.com)
Avrei il piacere di sapere una volta per tutte perchè Henry, a distanza di uno o due anni una volta dall'altra, parli di quel brevissimo periodo (6 mesi) passato alla Juve come fosse stata una tragedia umana difficile da superare. Sei mesi!!! Ha vinto quasi tutto nella carriera, si è fatto appezzare ovunque, a Torino lo hanno dichiaratamente rimpianto per anni. E nonostante tutto... A meno che non ci sia qualcuno che si diverta a chiedergli in continuazione il perchè di un addio così repentino dalla Juve, o che si diverta a mettere in luce l'unico vero errore tecnico della gestione passata della società (assieme alla cessione di Peruzzi per Van der Sar). Errore che comunque - umanamente - può capitare. Zidane non lo avevamo comprato per 7 miliardi delle vecchie lire e poi rivenduto per 140? Davids non era la mela marcia? Cannavaro non era bollito? Hanno preso in cambio Carini... Ferrara? Paulo Sousa? La conferma di Vialli? Buffon, Nedved, Trezeguet, Inzaghi, Camoranesi, Jugovic, Boksic, Deschamps, Thuram, Zambrotta, Vieira, Emerson, Mutu... Devo continuare? Spero il prossimo a rilasciare un'intervista del genere sia Vieira: dovrà spiegare al mondo intero come ha fatto il Milan a mandarlo via a 19 anni. Avevano un fuoriclasse assoluto tra le mani e non se ne sono accorti.

I "macellai" secondo il Sun: Benetti è l'unico italiano

LONDRA (Inghilterra), 8 gennaio 2008 - Chi sono i duri del calcio, altrimenti detti (spesso ingenerosamente) “macellai”? Quelli, per intenderci, che non tirano mai via la gamba e si avventano sulle caviglie altrui come i mastini su un osso; che stringono i denti e vanno avanti, incuranti del dolore, perché non mollerebbero mai la squadra in difficoltà e che, proprio per questo, sono adorati dal loro pubblico e detestati dagli avversari? Il “Sun” ne ha messi in fila 10, a giudizio del tabloid, i migliori di tutti i tempi quanto a forza fisica e mentale. Di questi, uno solo è ancora in attività (John Terry, posizione numero 10), mentre gli altri nove sono tutti annoverabili fra le “vecchie glorie”, ma comunque ancora capaci di incutere timore e rispetto.
BENETTI UNICO ITALIANO - Un po’ a sorpresa, visto che il campionato di serie A abbonda di uomini “duri e puri” alla Materazzi o Gattuso, nella classifica compare un solo italiano: si tratta di Romeo Benetti, ex mediano (quando ancora esisteva questo ruolo) di Juventus e Milan, che si piazza al quarto posto e di cui una volta un avversario disse: “E’ un vero animale, ovunque si trovi, è sempre pronto a ruggire”. Il primo della lista è, invece, l’ex sampdoriano Graeme Souness che, come scrive il giornale, “ha collezionato cartellini rossi ovunque abbia giocato e ha quasi scatenato una sommossa popolare in Turchia, piazzando la bandiera del Galatasaray allo stadio del Fenerbache”; seconda posizione per Andoni Goicoechea, noto anche come il “macellaio di Bilbao” (chiedere referenze a Maradona, che dopo uno scontro con lui rimase fuori mesi, e a Bernd Schuster, pure lui vittima dei suoi tacchetti), mentre la medaglia di bronzo va a Dave Mackay, centrocampista scozzese degli anni Sessanta, idolo di Tottenham e Derby County, capace di tornare in campo dopo due fratture alla gamba di sinistra.
PSYCO - E una gamba rotta non ha fermato nemmeno l’attuale allenatore dell’Under 21 inglese, Stuart Pearce, soprannominato “Psyco” dai tifosi del Nottingham Forest (dove ha militato 10 anni) per la sua immagine di duro ma leale, che si piazza in quinta posizione, un gradino avanti a Roy Keane, oggi alla guida del Sunderland ma negli anni Novanta “medianaccio” di quelli tosti e bandiera del Manchester United (in molti lo indicano come il successore di Sir Alex Ferguson). Come detto, chiude la classifica l’unico giocatore ancora in attività, ovvero il capitano del Chelsea e della Nazionale (Capello permettendo), John Terry, uno che, cita il giornale, “ha sempre mostrato un coraggio da leone, come quella volta che prese una botta in testa a Abou Diaby nella finale di Carling Cup con l’Arsenal, ma si fece dimettere dall’ospedale per festeggiare la vittoria insieme con i compagni di squadra”.
Questa la classifica completa: 1) Graeme Souness 2) Andoni Goicoechea 3) Dave Mackay 4) Romeo Benetti 5)Stuart Pearce 6) Roy Keane 7) Norman Hunter 8) Winnie Jones 9) Ron Harris 10) John Terry
E Pasquale Bruno???
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