domenica 31 agosto 2008

Ditemi che è uno scherzo...



Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli conferma: Tiago lo avrebbe chiuso in un bagno. Ai microfoni di Sky esce tutta la verita' sul caso legato al giocatore che ha rifiutato il trasferimento in Inghilterra: 'Ranieri, com'e' giusto, considera Tiago facente parte del nostro organico. Poi, domani, credo che succedera' di tutto in tutto il calcio italiano. Magari, a mezzanotte, Tiago avra' trovato un'atra collocazione. La storia del bagno e' un pettegolezzo nato da una confidenza che avevo fatto a una persona che credevo fosse un amico. Comunque, e' stato Del Piero che ha risposto ai miei pugni di soccorso ed e' vero che mi ha detto che avrebbe potuto sfondare la porta... Gli ho risposto che era meglio lo facesse qualcun altro. Le sue spalle era meglio tenerle per la Fiorentina'.
(Il Tempo.it)

Un'altra volta...



26 ottobre 1996: Roma-Juventus 1-1. Al goal di Padovano (15 minuto del 2° tempo), rispose Del Vecchio, al 48°.
Uscii dal locale nel quale avevo visto la partita con la stessa sensazione di stasera, dopo aver visto Fiorentina-Juventus.
Non mi ritengo così competente da bocciare la squadra alla 1a giornata: è vero che l'anima del tifoso mi fa essere ottimista sino alla fine, ma è altrettanto vero che se mi dovessi preoccupare per quello che ho visto stasera, non so cosa dovrebbero pensare allora gli stessi tifosi viola, quelli della Roma o quelli del Milan. Bello avere Ronaldinho, vedere doppi passi sino ad avere mal di testa. Poi però vince il Bologna di Di Vaio e Valiani... Per farlo giocare in una squadra che non perda i suoi equilibri Ancelotti dovrà fare i salti mortali.
La stessa Inter (che, al momento, considero ancora la favorita) seppur alla prima giornata non ha dato una grande dimostrazione di forza.
Se ripenso però ai primi 60 minuti giocati contro la Roma nella finale di Supercoppa Italiana, beh, al momento la vedo un gradino sopra le altre. Ma sarà dura anche per loro...
A partire dallo scorso campionato il valore tecnico globale di tutte le squadre si è alzato di parecchio, molte di loro sono composte da giovani interessanti (che prima o poi esploderanno) o da campioni in cerca di rivincite.
Come Gilardino...
La rabbia per una vittoria persa negli ultimi minuti è difficile da reprimere, però bisogna ricordare che non si trattava di una partita secca, "dentro" o "fuori". Siamo alla 1a giornata del campionato, abbiamo giocato in uno dei campi in assoluto più difficili (soprattutto per noi) con personalità. Avremmo meritato la vittoria. Ne otterremo - più avanti - quando magari non lo avremmo meritato. Accade sempre così.
Del Piero e Amauri hanno giocato bene presi singolarmente, ma sono completamente senza intesa. Camoranesi, Marchisio, Nedved, Legrottaglie e Poulsen sono stati molto bravi. Gli altri sono andati abbastanza bene. Buffon non ha alcuna colpa sul goal, è stato comunque eccezionale, durante il secondo tempo, quando ha posizionato la barriera - durante una punizione di Vargas - "al contrario": voleva vedre il giocatore in faccia e il tiro sin dal primo momento. Unico...
Ora ci sarà la sosta per la Nazionale, poi si riprenderà con l'Udinese.
Con Sissoko.
In attesa di Cristiano Zanetti.
Poi sarà la volta di Chiellini.
Scusate se è poco...


FIORENTINA-JUVENTUS 1-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Nedved (J) al 39' p.t.; Gilardino (F) al 44' s.t.
FIORENTINA (4-3-3): Frey; Zauri, Gamberini, Kroldrup, Vargas; Almiron (9' s.t. Jovetic), Felipe Melo, Donadel (34' s.t. Kuzmanovic); Santana, Gilardino, Osvaldo (18' s.t. Pazzini). (Storari, Dainelli, Pasqual, Gobbi). All. Prandelli.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Mellberg, Molinaro (29' s.t. De Ceglie); Camoranesi (43' s.t. Iaquinta), Marchisio, Poulsen, Nedved; Amauri, Del Piero. (Manninger, Knezevic, Salihamidzic, Tiago, Giovinco). All. Ranieri.
ARBITRO: Morganti.
NOTE: spettatori 40.560, incasso 972.634 euro. Espulso Felipe Melo al 38' s.t. Ammoniti Grygera, Nedved, Camoranesi, Legrottaglie. Recupero: 1' p.t. e 5' s.t.

Le regole della casa bianconera




Sfogliando le pagine della Gazzetta Sportiva, stamane, ho trovato questo bellissimo articolo dello scrittore Sandro Veronesi, noto tifoso juventino.
Non avendo trovato la pubblicazione su internet, l'ho semplicemente copiato riga per riga. Ogni eventuale errore ortografico è sicuramente da attribuire a me.
Rappresenta esattamente quello che è il mio attuale pensiero da tifoso:


E così, tornando tra le 32 della Champions League, e per di più ritrovando subito la vecchia sfida col Real Madrid, la Juventus è “tornata a casa”. Contestualmente, si torna a parlare di Juve anche nei pronostici per la vittoria in campionato, e società e allenatore non si nascondono, accettano la sfida. Bene. Per un vecchio tifoso bianconero come me, in effetti, veder partire una stagione senza la Juve in serie A, o senza la Juve tra le favorite, o senza la Juve nelle coppe europee, com’è successo negli ultimi due anni, è stato come ritrovarsi in un posto veramente lontano, straniero, assurdo: in Alaska, in Patagonia. Sì, si può dire che a questo punto noi tifosi juventini siamo tornati a casa. Insieme a noi sono tornati a casa i nostri fuoriclasse, Del Piero, Nedved, Buffon, Camoranesi, Trezeguet, Chiellini, Zanetti, che non hanno abbandonato la barca in difficoltà ma sono rimasti a soffrire e hanno puntato la carriera su questo ritorno. E un simile binomio tifosi-campioni, questo gruppo di passione e forza, di amore e di classe, di quantità e di qualità, rappresenta effettivamente la Juventus, la sua storia, la sua tradizione.

Dunque, quando si parla di ritorno a casa si parla di una cosa vera, reale: perché la casa della Juventus è la battaglia per la vittoria. In questa casa approdano per la prima volta nuovi dirigenti, nuovi giocatori e un tecnico di valore che – bisogna essere molto chiari – l’anno scorso non ha allenato la Juventus, ma una simpatica neopromossa che aveva come obiettivo la qualificazione ai preliminari di Champions League: a costoro, sempre da vecchio tifoso, rivolgo un umile benvenuto, con la speranza che sappiano adattarsi in fretta alla pressione fortissima che pulsa in questa nostra casa. Perché qui non sono concepiti campionati tranquilli. In questa casa non si può praticamente sbagliare: Van der Saar, portiere di valore, ha sbagliato ed è stato sostituito dal numero 1 del mondo; Ancelotti ha avuto la sfortuna di arrivare due volte secondo, ed è stato sostituito con l’allenatore più vincente del mondo.

E’ dura la vita, in questa nostra casa, se si vuole la pace non è qui che bisogna stare. Se sei secondo, la terra comincia a bruciare. Se sei terzo, a franare. Se sei quarto si apre una voragine e t’inghiotte. Quindi non è nemmeno concepito di arrivare. Queste sono le regole della nostra casa, si può solo vincere, o lottare per vincere: chi si accontenta è pregato di andare a godere da un’altra parte, e la Fiorentina va battuta sempre, all’andata e al ritorno, possibilmente con Zeffirelli che protesta.

venerdì 29 agosto 2008

giovedì 28 agosto 2008

Va bene così



Il sorteggio della prima fase della Champions League tenuto oggi a Montecarlo ha inserito Juventus e Fiorentina in gironi ostici, regalando impegni più abbordabili ad Inter e Roma.
La Juventus, al ritorno nella massima competizione, giocherà nel Gruppo H con i campioni di Spagna del Real Madrid, i temibili russi dello Zenit San Pietroburgo (vincitori della Coppa Uefa) ed i bielorussi del Bate Borisov.
La Fiorentina è stata invece inserita nel Gruppo F con i sette volte campioni di Francia del Lione, i romeni della Steaua Bucarest i campioni di Germania del Bayern Monaco. Per i viola sarà quindi un faccia a faccia con il loro recente passato, ovvero quel Luca Toni che tante gioie ha regalato ai tifosi della Fiorentina.
I campioni d’Italia dell’Inter guidano invece il Gruppo B, che sulla carta non dovrebbe presentare problemi visto l’abbinamento ai tedeschi del Werder Brema, i greci del Panathinaikos ed i ciprioti dell’Anorthosis Famagosta, ieri artefici della sorprendente eliminazione dei greci dell’Olympiakos nel terzo turno preliminare.
La Roma è stata invece inclusa nel Gruppo A con il Chelsea, vice campione d’Europa e d’Inghilterra, i francesi del Bordeaux ed i campioni di Romania del Cluj. Il Manchester United, campione d’Europa in carica, giocherà nel Gruppo E con gli spagnoli del Villarreal, gli scozzesi del Celtic Glasgow ed i danesi dell’Aalborg. Più che abbordabili gli impegni di Barcellona (Gruppo C, con Sporting Lisbona, Basilea e Shakhtar Donetsk) ed Arsenal (Gruppo G con Porto, Fenerbahce e Dinamo Kiev). Il girone più insidioso è probabilmente il Gruppo D, che comprende gli inglesi del Liverpool, gli olandesi del PSV Eindhoven e gli spagnoli dell’Atletico Madrid. La fase a gironi prenderà il via il 16 agosto. La finale è in programma a Roma il 27 maggio del prossimo anno.
(La Stampa)

Bene così.
Il girone obiettivamente non è facile, ma sono convinto che riusciremo a passare la prima fase.
Poi - paradossalmente - i problemi potrebbero averli gli altri nel doverci incontrare.
Dopo i due anni appena trascorsi tra mille problemi e altrettante difficoltà, è giusto essere ambiziosi, ma anche realisti.
Il fatto di puntare alla vittoria sapendo che difficilmente l'otterremo, potrebbe rappresentare una spinta ulteriore verso traguardi (al momento) impensabili.
Rispetto di tutti. Paura di nessuno.
Sino a quando non ci "sbatteranno" fuori dalla competizione, io ci crederò.
Quella coppa la desidero con tutte le mie forze.

martedì 26 agosto 2008

Quant'è bravo Marchisio...




Terminati i preliminari siamo di nuovo in Champions League.
Dopo due anni fuori dal grande calcio, adesso siamo davvero tornati.
La rosa è quasi completa per affrontare con ambizione tutti gli impegni che - si spera - ci aspetteranno i prossimi mesi. Quel "quasi" è ancora legato, a mio modo di vedere, ad un esterno difensivo e ad un centrocampista centrale, che andrebbero a completare la squadra.
Gli innesti (se mai ci saranno) dovranno comunque essere di qualità: alla Juve non si prende gente tanto per far numero.
Per un anno tutti i tifosi chiedevano il rientro dei tre giovani dati in prestito (o in comproprietà) per maturare: Giovinco, De Ceglie e Marchisio.
L'ultimo di questi - Marchisio, appunto - ha dimostrato stasera di essere cresciuto tantissimo rispetto a quanto avevamo già potuto ammirare due anni fa, durante la nostra permanenza in serie B.
Questo è forte, ma veramente tanto forte. Aspettiamo gli altri due.
Ci sono squadre che riciclano grandi campioni, che giocano in coppa U.E.F.A., che perdono l'unico vero obiettivo che avevano (Amauri) fregandoci un mediano (Flamini), e che dicono di puntare allo scudetto. Non vedo allora perchè non dovremmo farlo anche noi.
Il campo - come al solito - non mentirà.
Si inizierà da Firenze.

lunedì 25 agosto 2008

Forse non tutti sanno che...



In attesa del calcio d'inizio del ritorno del preliminare di Champions League, mi dedico alla "seconda puntata" della serie di post sulle curiosità, gli aneddoti e le origini sconosciute di alcuni aspetti del calcio.
La domanda di oggi è: "Come mai in Argentina ci sono due campionati?"

Perchè in Argentina ci sono due campionati?

La regola del doppio campionato era, in principio, dovuta a motivi di tipo geografico e climatico. Le squadre delle città di mare, dove il clima è più mite, giocavano in casa nel torneo Apertura (inverno in Argentina), mentre i campi si invertivano nel torneo Clausura quando - essendo estate - il clima era "sopportabile" anche nei paesi dell'entroterra e delle montagne.

Ai tempi moderni, quando le tecnologie avrebbero aiutato a superare questi problemi, il doppio campionato è stato mantenuto per tradizione.

La formula prevede che nel campionato di Apertura chi vince diventa "campione d'Argentina d'Apertura", ma non ci sono retrocessioni.

Ci si ferma a dicembre, poi a gennaio si ricomincia con il torneo di Clausura.

Si assegna di nuovo il titolo "campione d'Argentina di Clausura" e - tramite una classifica strana chiamata "promedio" o "discenso" - vengono decise le retrocessioni .

domenica 24 agosto 2008

Altro che Russia... Ecco le vere campionesse!!!


PECHINO, 24 agosto - La Russia ha conquistato la medaglia d'oro nel gruppo della ginnastica ritmica alle Olimpiadi con 35,550 punti. L'argento è andato alla Cina con 35,225 punti, mentre il bronzo è andato alla Bielorussia (34,900). L'Italia (Elisa Bianchi, Fabrizia D'Ottavio, Marinella Falca, Daniela Massironi, Elisa Santoni e Anzhelika Savrayuk) ha chiuso al quarto posto con 34,425 punti.
LE LACRIME - Sei azzurre in lacrime al palazzetto della ritmica: «Lottare così contro la politica non ci sta, ci alleniamo otto ore al giorno e se avessimo sbagliato oggi ci saremmo prese la nostra responsabilità. Ma siamo state brave e non meritiamo di essere fuori dal podio», è tra i singhiozzi che Elisa Santoni, una delle ragazze della ginnastica ritmica commenta il quarto posto dell'Italia. «Hanno distrutto un sogno - ha aggiunto l'azzurra Anzhelika Savrayuk - eravamo venute qui per vincere e non siamo neanche saliti sul podio». La rabbia della ragazze italiane è contro la giuria che ha alzato il punteggio di Russia e soprattuto Cina, oggi d'argento.
LA RABBIA - «Si vedeva dall'inizio che doveva vincere la Russia». Il presidente della Federginnastica, Riccardo Agabio, non ha gradito per niente il quarto posto delle azzurre nel gruppo della ritmica: «Marinella Falca ha parlato di mafia delle giurie? Ha ragione - ha continuato Agabio - la Bielorussia ha avuto una valutazione corretta, la Russia è stata sovrastimata; eccessiva poi la considerazione per la Cina. Quale sarebbe stato il podio più giusto? Bielorussia, Italia, Russia (nei fatti c'è stato l'oro alla Russia, l'argento alla Cina e il bronzo alla Bielorussia, ndr)». «Spero che il presidente della federazione internazionale, Bruno Grandi, trovi le soluzioni al problema - ha aggiunto Agabio - altrimenti questo sport è destinato, se non a sparire, a non essere considerato. Quando si arriva a queste finali e c'è già un pregiudizio a favore di qualcuno vuol dire che c'è un problema».

venerdì 22 agosto 2008

Grazie a tutti



Un “diario del tifoso” su internet che potesse permettermi di tenere i contatti con tre amici lontani da me (e tra di loro): Giovanni, Enrico e Michele.
Il dolore per aver perduto la nonna a cui ero profondamente legato, e alla quale ho dedicato questo blog.
Il dispiacere per aver visto la Juventus distrutta da tutto e da tutti nell’estate del 2006.

Le tre cose unite mi hanno fatto venire l’idea di creare un blog sulla Juventus.

La speranza era quella di tenermi in contatto con i tre amici, dando loro la possibilità di conoscere in ogni momento le mie emozioni calcistiche, immaginando che in pochi altri si sarebbero “intrufolati” nelle mie “memorie” da tifoso.
In qualche mese sono arrivati 10.000 visitatori.
Sino ad alcuni giorni prima della sua nascita, quasi non sapevo cosa fosse un blog.

La vittoria in Champions League è stato il momento – da tifoso – nel quale ho provato le emozioni più intense.
La nonna che non c’è più una delle persone più belle che il Signore potesse mettermi vicino. Con lei accanto ho visto la finale di Roma.
Unendo le due cose ho buttato alle spalle i pensieri negativi per guardare al futuro: quando la Juve vincerà un’altra Champions League, alzerò lo sguardo in alto, verso il cielo.
Mi sembrerà di sfiorarla di nuovo con un dito.
Sarà come aver vinto due volte.

In questi mesi ho conosciuto “virtualmente” un’infinità di persone. Da tutte ho imparato qualcosa.
Spero di aver lasciato una buona impressione a qualcuna di loro.
In occasione delle prime 1.000 visite ho dedicato un pensiero al mio amico Marco99, proprietario del blog “Il mondo in BiancoNero”.
Non pensavo sarei riuscito ad arrivare a quota 10.000.
Visto che ne ho avuto la possibilità, questa volta il mio pensiero va agli amici del forum “Juventus Fans”.

Quel forum è nato quasi in concomitanza con il mio blog.
Mi è stato chiesto di affiliarmi: l’ho fatto subito, senza neanche sapere a cosa sarei andato incontro.
Nel corso di questi mesi mi è stato proposto più volte di amministrare/moderare/partecipare in altri forum, ma – nonostante il piacere per le richieste – mi sono sempre trovato a rispondere negativamente.
Un po’ come capita ad un bambino che nasce con una maglia calcistica addosso, anche al mio blog è capitato di affiliarsi sin dal primo momento al forum “Juventus Fans”, nel quale – da sempre – ho trovato quelle che sono le caratteristiche fondamentali del mio modo di pensare: lealtà, educazione, rispetto per le idee altrui.
Sino a quando questo blog avrà vita rimarrà legato a “Juventus Fans”.
A farmi maturare questo pensiero hanno contribuito le qualità e l’impegno costante del suo fondatore (Filippo Trani) e degli altri amministratori/moderatori del forum.
Nello scorso mese di aprile ero stato da loro nominato “moderatore del mese”, e avevo già in mente una dedica simile a questa.
Qualche giorno fa, a quella nomina, è succeduta quella di “Special One”.
Dopo MilesSmiles (un grande personaggio del forum), io.

Tutto ha un’inizio, tutto ha una fine. Sono cicli che si aprono e poi si chiudono.
La mia speranza è quella di vedere presto la Juventus vincere la Champions League.
Un ciclo si chiuderebbe.
Non immaginavo mai che sarebbe potuto accadere da “zebrabianconera10”.

Ci sono persone che tifano per la loro squadra del cuore: io la amo.
Senza essere un “fissato del pallone”, ma vivendo un “amore” con passione e ironia.
Verso la mia squadra e nei confronti delle altre.

Quando vedo il bianco e il nero vicini non capisco più niente.
E’ più forte di me.

Grazie a tutti.




giovedì 21 agosto 2008

martedì 19 agosto 2008

Bye bye


Dejan Stankovic (29) giura fedeltà all'Inter. Sfumato in extremis il suo passaggio alla Juventus, il centrocampista nerazzurro ha dichiarato di voler restare a Milano. "Non vado via, resto - ha dichiarato Stankovic ai microfoni di Inter Channel -. Mi sto abituando al mio nuovo ruolo e mi diverto da pazzi. Stiamo crescendo tutti insieme, migliorano gli automatismi in mezzo al campo e sto imparando a velocizzare il palleggio per avere più tempo di giocare e pensare. Chissà che prima o poi non tolga pure un pò di ruggine al mio destro in zona gol".


Non prenderò sonno dal dispiacere...
Finalmente una buona notizia...

lunedì 18 agosto 2008

Meno male...



TORINO, 18 agosto - Solo un mese e mezzo di stop. Giorgio Chiellini e la Juventus tirano un sospiro di sollievo dopo il brutto infortunio del difensore durante il Trofeo Berlusconi. Gli esami cui è stato sottoposto, infatti, hanno escluso lesioni al legamento crociato del ginocchio sinistro. Restano la seria distorsione e i problemi al collaterale, ma Chiellini non finirà sotto i ferri.
PASSATA LA PAURA - «Insieme alla nottata - si legge nel comunicato apparso sul sito della società bianconera - è passata anche la paura per Giorgio Chiellini. Il giorno dopo l’infortunio patito nel Trofeo Berlusconi, il difensore è stato sottoposto a risonanza magnetica e visitato anche dal padre Fabio, ortopedico, e gli esiti sono stati molto rassicuranti. Si parla di stiramento di 1°/2° grado del collaterale mediale del ginocchio sinistro. I tempi di recupero sono calcolati in circa 45/60 giorni. Dopo una decina di giorni di riposo assoluto, subito dopo il ritorno del preliminare di Champions League rientrerà a Torino per proseguire le cure. Un infortunio simile a quello capitatogli ad inizio 2008 (anche se si trattava del ginocchio destro) e per cui impiegò un mese prima di rientrare in campo».
LA GIOIA DEL DIFENSORE - «Fortunatamente il crociato è ok – ha confessato all’uscita della clinica Fornaca di Torino – ed è stato quindi scongiurato un pericolo maggiore, cioè quello di compromettere un’intera stagione. Già stamattina avevo meno dolore, ma fino a quando non ho avuto l’esito ho avuto un po’ di tensione. Sicuramente mi sono tolto un bel peso. Ora penso a riposarmi qualche giorno e poi inizierò a lavorare per tornare in campo, senza affrettare i tempi. Voglio solo ringraziare tutti i miei compagni, gli amici e i tifosi che da ieri sera mi sono stati molto vicini».



Senza di lui la nostra stagione sarebbe cambiata. In negativo...
Urge comunque tornare sul mercato, mancano almeno due giocatori: un centrocampista ed un difensore. Un centrocampista per aumentare la qualità in mezzo al campo, un difensore (soprattutto laterale) perchè - tranne De Ceglie - sulle fasce, in retroguardia, non siamo ancora a posto.
Usando un eufemismo...

domenica 17 agosto 2008

"Pronto a rifare il dito medio"



Carlo Ancelotti, intanto, non rinnega il dito alzato contro gli insulti dei tifosi bianconeri: «Se dovessero insultarmi di nuovo sono pronto a rispondere nella stessa maniera del Trofeo Tim. Rinnoverei il dito medio. Anche se mi rendo conto che questa frase può essere un invito...Se succederà, non ci sarà nessun problema».
(La Stampa)

Il problema in realtà c'è: è un maleducato.
Il calcio non è una questione isolata tra 22 giocatori, gli allenatori e i presidenti.
E non è neanche di esclusiva proprietà dei soli tifosi delle curve.
E' un patrimono di tutti. Anche (e soprattutto) dei bambini. Che - alla ricerca dei valori della vita - si avvicinano al calcio (uno degli sport più belli e più "semplici" da capire e praticare) con la curiosità di chi vuole praticare un'attività in gruppo. Con gli amici e con la possibilità di incontrare e conoscere nuove persone. Per crescere insieme, attraverso gioie e dolori, vittorie e sconfitte.
Già non capivo il gestaccio alla curva juventina in occasione delle provocazioni subite durante il trofeo TIM, figuriamoci ora questa dichiarazione. Un conto è quando l'adrenalina ti assale, e compi gesti a volte inconsueti, non ragionando più per qualche attimo.
Un altro è quando questo gesto è premeditato.



giovedì 14 agosto 2008

Se il buongiorno si vede dal mattino...



Hai voglia di parlare di 4-4-2, 4-3-3, del mercato estivo (meglio quello della Juve, dell'Inter, del Milan o quello della Fiorentina?), poi però - finalmente - la parola passa al campo. Dove i veri valori escono sempre fuori.

Ieri, nel post del pre-partita, citavo come esempio da prendere Federica Pellegrini. Beh, un campione simile in squadra lo abbiamo anche noi: Del Piero. Ha fatto esattamente quello che speravo.

Dopo anni di vittorie, sconfitte, gioie e dolori, lui è sempre lì. A guidare la Juventus.

Roma, Tokyo, Manchestser, Crotone o Frosinone. Lui c'è sempre stato.

Da ieri sera è tornato anche Pinturicchio. L'Avvocato, da lassù, si sarà girato a sorridere verso chi gli stava seduto vicino (come faceva sempre allo stadio quando vedeva un gran goal), agitando la mano destra in segno di ammirazione.

Ieri sera ero allo stadio Olimpico. Trasudava entusiasmo in ogni suo angolo.

Quello che la squadra ha fatto vedere in campo è esattamente quanto veniva trasmesso dagli spalti. I giocatori, i tifosi, tutti erano uniti verso un unico traguardo: la vittoria.

Noi juventini abbiamo fame: fame di vittorie.

Calciopoli, serie B, tutto quello che c'è stato tirato addosso, poco alla volta tornerà al mittente.

Senza rodersi in continuazione il fegato per quello che è stato, pensiamo che il modo migliore per prendersi delle rivinvite è.. Vincere!

Sissoko, Chiellini, Camoranesi... Non saprei chi lasciare fuori dall'elenco dei giocatori che più ho potuto ammirare. Mi è piaciuto anche Poulsen. La squadra è ottima, con il ritorno dei tre giovani da Pechino diventerà ancora più forte. Da non lasciarsi scappare la ciliegina sulla torta: con un 4-0 così rotondo ora si possono chiudere le ultime operazioni di mercato.

Ha ragione Ranieri (ieri osannato da tutto lo stadio): aspettiamo il ritorno e giochiamo con la stessa identità. L'Artmedia è una squadra con valori tecnici di molto inferiori ai nostri, ma se non giochi con la giusta concentrazione le figuracce rischi di farle ovunque. Monito alla stessa Juve che l'anno scorso, in campionato, ha perso numerosi punti in partite considerate "semplici".

L'unica nota stonata continua ad essere Molinaro: ottimo quattocentista, però è un calciatore. E, arrivato sula fascia, dovrebbe essere in grado di mettere almeno un pallone al centro. Penso sia più facile incontrare un unicorno per le vie di Torino piuttosto di vedere un buon cross del difensore. Che si alleni un pò di più sui fondamentali: capisco che si sfianchi in corse continue, che sia un generoso. Ma al calcio si gioca col pallone, e sino a quando non lo userà bene continuerà ad essere fischiato. Come persona lo apprezzo, mi auguro sia così umile da esercitarsi a migliorare nelle cose più semplici.

Tornato alla macchina, dopo la partita, mi sono sistemato nel sedile posteriore dell'auto, sospirando (per l'ennesima volta): "Aaah... Come gioca Del Piero...".

Si poteva tornare a casa.

Finalmente torno a gioire per la mia Juve.

mercoledì 13 agosto 2008

Impariamo da lei...




Dopo la delusione per la finale dei 400 metri stile libero, ecco l'impresa più grande.
Solo i fuoriclasse si comportano così: rabbia e orgoglio nei momenti difficili.

Stasera tocca a noi: dopo due anni di sofferenze, ci affacciamo dal balcone per poter vedere di nuovo l'Europa.
Impariamo da chi ha reagito con classe alle difficoltà.

Stasera a Torino ci sarò anch'io. Non potevo mancare: ho una fame di grande calcio che mi sbranerei chiunque mi si metta davanti.
E, nell'attesa, come al solito, mi fermerò al primo autogrill per mangiare le barrette Kinder portafortuna...

Forza Juve!!!


martedì 12 agosto 2008

Forse non tutti sanno che...


Prendendo spunto da "La Settimana Enigmistica" (il famoso periodico enigmistico italiano) e dalla raccolta di notizie curiose o insolite in essa contenuta ("Forse non tutti sanno che... "), inizio questa mia personalissima serie di post così etichettati per spiegare (e imparare, per la maggior parte delle occasioni) le origini di alcune cose, eventi o fatti calcistici divenuti di linguaggio ormai comune, dei quali molte volte se ne ignora la vera nascita. Raccoglierò notizie via internet, citandone la fonte quando possibile.
Parto dalle più semplice: "Perchè ci chiamano gobbi?".


Perchè ci chiamano "GOBBI"?

L'epiteto «gobba» riferito alla Juventus Football Club e di «gobbi» ascritto sia ai giocatori che ai molti tifosi di quella squadra ha origine incerta. Taluni affermano esserne la causa una certa via dei Gobbi o un quartiere chiamato popolarmente Gobbi dove, in un campo di stenta e spelacchiata erba, si allenava la Juve negli anni Venti, prima che la famiglia Agnelli la rilevasse facendone un gioiello di famiglia. Altri vogliono che il piemontese goeba oltre che gobba stia ad indicare, nella parlata locale, la zebra. La maglia zebrata fu adottata dalla Juventus nel 1903: anteriormente a quella data era rosa e siccome lavaggio dopo lavaggio il rosa scoloriva, i soci del club, studenti del liceo Massimo d'Azeglio di Torino, chiesero a un loro compagno inglese che abitualmente trascorreva in patria le vacanze estive, di ritornarne con una dotazione di maglie dai colori più resistenti. Egli scelse quelle del Notts County, squadra della sua città, a strisce verticali bianche e nere. Altra versione è quella legata al grande Torino pre Superga: siccome surclassava senza sosta la Juventus, piegandola a suon di gol nei confronti diretti, si cominciò a dire che a forza di inchinarsi davanti alla prevalenza granata i giocatori juventini avevano messo su la gobba. Infine l'ultima variante, quella più accreditata: pare che negli anni Cinquanta la squadra indossasse non esattamente delle magliette, ma una sorta di casacca, larga e di forte tela. Nel correre sul campo la casacca, che aveva sul petto una apertura tenuta da dei lacci (stile anglosassone), si riempiva d'aria generando un effetto-paracadute. In pratica creava un rigonfio nella parte posteriore dando l'impressione che i giocatori avessero, ecco che ci siamo, la goeba, la gobba. Ciò consentì ai sostenitori del Torino di dar vita all'epiteto che presto dilagò fuori dalla cerchia della tifoseria diventando d'uso comune per quanti mangiano pane e calcio.
(Giuseppe Giacomelli)

lunedì 11 agosto 2008

giovedì 7 agosto 2008

Aaah come gioca Giovinco...


Dopo l'ottima partita giocata ieri sera a Manchester, oggi noi tifosi juventini abbiamo due motivi principali per essere felici: il modo con cui la squadra ha affrontato i campioni d'Europa e la prestazione di Sebastian Giovinco nella gara inaugurale - terminata poche ore fa - dell'Olimpiade calcistica.

Tratto dai video (sempre bellissimi) del sito Juvenews, ecco cosa ha combinato la nostra "formica atomica"...


Eurogol di Giovinco
by Juvenewsnet

mercoledì 6 agosto 2008

martedì 5 agosto 2008

Allarmismi dopo una sconfitta in amichevole


Domani sera, dopo l'amichevole con il Manchester, si potranno avere le idee un po più chiare sulla tenuta della difesa in ambito internazionale.
Ma l'unico ad essere agitato, tra tutti, mi sembrava il giornalista di Sky che ha curato il servizio...

lunedì 4 agosto 2008

I consigli di un pirla




MILANO, 4 agosto - Prima polemica a distanza tra Claudio Ranieri e José Mourinho. Il tecnico bianconero ieri aveva spiegato la differenza tra lui ed il tecnico portoghese parlando del ko contro l’Amburgo. «Non temo contraccolpi psicologici dopo questo 3-0. Non sono come Mourinho e non devo vincere per essere sicuro di quello che faccio. In certe situazioni penso che qualche schiaffo faccia bene».

LA REPLICA PICCATA - La risposta dello "Special One" non si è fatta attendere e prima di partire per Monaco il tecnico ex Chelsea ha spiegato ad Inter Channel: «Sono in Italia per lavorare non per fare una guerra di parole. Voglio far bene con l’Inter, il meglio possibile per noi e dimenticare il lavoro degli altri. Ranieri? Ha comunque ragione per quello che dice: io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo ho vinto tante trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settanta anni (in realtà Ranieri è del 1951 n.d.r.) ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità».

Luci ed ombre dall'Inghilterra




Il bello del calcio: oggi sei una grande squadra, una corazzata con problemi di abbondanza.

Il giorno successivo (in ogni senso) ti trasformi in una squadra dalle mille incertezze, con un mercato non ancora terminato (si aspetta prima il risultato definitivo del prelimare di Champions League) e con i primi infortuni (speriamo di lieve entità), che trasformano la rosa che avevi a disposizione (che ti sembrava completa) in un elenco di giocatori con problemi fisici che minano le tue certezze.

Mi ripeto: questa Juve è forte. Con tre acquisti (compreso quello del terzo portiere in via di ufficializzazione) diventeremo fortissimi.

In Europa non basta il carattere: ci vuole anche tanta qualità. In attacco, in alcuni punti del centrocampo e della difesa li abbiamo, nel cuore della squadra (il duo centrale in mezzo al campo) non abbastanza.

In Italia invece questa squadra potrebbe comunque puntare al titolo: lo ha già fatto lo scorso anno per alcuni tratti del campionato (con tutti i problemi che aveva), figuriamoci se non potrebbe farlo il prossimo.

Essere realisti sì, pessimisti non serve a nulla. In fondo è la mia squadra, tifare contro invece che a favore mi sembra fuori luogo.

Mi rendo conto non sia perfetta: ad oggi - in due anni - non so quante altre società avrebbero fatto quanto noi se avessero subito un terremoto calcistico come Calciopoli sulla loro pelle.

Includo in questo concetto anche i molti errori compiuti, partendo dagli acquisti dei vari Almiron e Tiago.

Un centrocampista di altissimo livello (ad oggi mi pare più vicino Stankovic di Aquilani) ed un difensore centrale in più. Con la formula che si vuole, basta che arrivino. Ecco cosa mancherebbe.

Il caso Andrare deve essere un monito da non dimenticare.

Tre difensori centrali, per tutto l'anno, non basterebbero sicuramente. Indipendentemente dai tempi di ripresa di Knezevic, cerchiamo di non rischiare troppo.

Meglio avere problemi di abbondanza che di inferiorità numerica.

Chi non accetta questa situazione, è tranquillamente libero di andarsene dalla Juventus.

venerdì 1 agosto 2008

E ora quest'uomo prende pure in giro Moggi...


La Sampdoria ha chiuso in rosso il bilancio al 31 dicembre 2007. La società genovese controllata dalla Sampdoria Holding, a sua volta posseduta dalla San Quirico (controllante della Erg della famiglia Garrone), ha conseguito un "rosso" di 3,3 milioni (utile di 115mila nel 2006). Stando alla relazione sulla gestione della Holding, essa "ha erogato versamenti in conto capitale e copertura perdite alla Uc Sampdoria per euro 3,370mila e pagamenti per quote debito per euro 2,0 milioni". Nel bilancio 2007 della Sampdoria Holding (risultato in perdita per 8,3 milioni), si nota il mutuo contratto per l'acquisto dei locali uso ufficio di Corte Lambruschini a Genova. Essi furono acquistati nel luglio 2003, assieme a un'area edificabile per complessivi 1,68 milioni, e forniscono un reddito alla società: sono stati concessi in locazione alla controllata Uc Sampdoria che paga una somma di 100mila euro annui.Sull'immobile è stato contratto un mutuo fondiario ventennale di 1,3 milioni, pari al suo valore, con il Banco di San Giorgio (posseduto al 91% da Ubi Banca) ed è stato sottoposto a garanzia ipotecaria. La Sampdoria Holding ha anche ottenuto dall'istituto genovese una linea di credito di 5 milioni: nello scorso gennaio ha avuto dalla Popolare di Sondrio un finanziamento sino a 5 milioni con scadenza al luglio 2012 con rimborso a quote costanti. Ma le visure della Camera di Commercio riportano che tra Sampdoria Holding, Uc Sampdoria e Banco di San Giorgio esiste un legame. Esso è rappresentato da Riccardo Garrone, che è contemporaneamente presidente delle due aziende e del Banco. Secondo la visura storica della banca genovese, risulta iscritta la sua nomina a presidente e membro del comitato esecutivo dal 7 giugno 2000: incarico che gli è stato rinnovato nel 2003, nel 2006 e che ricopre tuttora. Stando sempre alla visura del Banco, Garrone può "concedere fidi a clientela ordinaria, per cassa o di firma, senza garanzie reali fino ad euro 5.000.000, concedere affidamenti, assistiti da garanzia di istituzioni creditizie o da pegno su titoli di stato e/o stanziabili, senza limiti di importo".La visura specifica che il presidente può "concedere fidi a clientela ordinaria di natura ipotecaria, della durata massima di 30 anni, assistiti da ipoteca di primo grado, fino a euro 5.000.000". Inoltre, egli ha "per i fidi di propria competenza ogni potere relativo ad iscrizioni, trascrizioni e cancellazioni di privilegi ed a qualunque altra formalità presso la conservatoria dei registri immobiliari". Tra la controllata e la controllante blucerchiata c'è anche un altro rapporto: il lease back sui marchi della squadra che dura fino al luglio 2011.Questi sono stati ceduti nel 2005 alla Selma Bipiemme (gruppo Mediobanca), con diritto di sfruttamento da parte della Holding: l'operazione ha generato una plusvalenza di 6,5 milioni. Nel novembre 2007 è stato ridefinito il canone periodico in 758mila euro: il valore di riscatto dei marchi del Doria è stato incrementato da 250mila a 4,3 milioni oltre Iva. La nota integrativa del bilancio della Holding specifica che le rate 2007 del lease back sono state pagate con il realizzo di 95mila euro delle quote dei fondi Bpm Visconteo e Bpm Monetario. Sui compensi degli amministratori di Sampdoria Holding con "particolari incarichi operativi", la nota integrativa riporta che sono stati "attribuiti e corrisposti per complessivi euro 194.346". Tra essi dovrebbe essere compresa anche la cifra erogata all'amministratore delegato Giuseppe Marotta (dal 30 gennaio semplice consigliere), che per l'analogo incarico nell'Uc Sampdoria ha percepito 458mila euro.


Paolo Mantovani era un'altra cosa...
Mi sorge spontanea una domanda:
"Palazzi ci sei? Sei connesso?"
Sarà già in ferie, poverino.
E' stanco...
Con tutto il lavoro che fa...

Ci è andata bene...



Ora però manteniamo alta la concentrazione...

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