martedì 12 febbraio 2008

Udinese - Juventus 1-2

Buffon, Chiellini, Camoranesi. Con loro in campo è un’altra Juventus. E’ – soprattutto – una squadra vincente.
AVANTI COSI’ – La scorsa domenica, dopo una partita penosa contro il Cagliari, avevo immaginato - e sperato – una svolta per la partita di Udine. Bruciava, oltretutto, la sconfitta subìta all’andata. Non c’era Camoranesi, ricordo d’aver scritto. Stavolta c’era, ed è stato – se mai ce ne fosse stato bisogno – decisivo ancora una volta. Dopo un primo tempo bruttissimo da parte nostra, la squadra nella ripresa ha cambiato volto. Ma, forse, quello che più si è avvertito è stato un cambio di mentalità. Durante la prima frazione di gioco la Juve ha patìto il rientro di due pedine importanti dopo un lungo periodo di inattività: Camoranesi e Zebina. L’italo-argentino si è messo subito in mostra per alcuni ottimi spunti in fase offensiva, ma perdeva sempre l’avversario nella sua fascia allorché si doveva trovare a svolgere compiti più difensivi. Zebina si trovava così in inferiorità numerica in ogni occasione: l’Udinese, una volta capito che nel centro-destra poteva sfondare, lo ha fatto puntualmente. Nocerino, che continua a trovarsi in un momento di appannamento generale, si è trovato a dover correre per due, finendo col non essere incisivo in nessuna situazione: sia nella fase difensiva che in quella di costruzione. Nella ripresa – con il cambio di atteggiamento a cui facevo riferimento – le cose sono cambiate. E quando Ranieri ha spostato Camoranesi al centro dirottando Nocerino al suo posto, le cose sono migliorate di parecchio. Considerazione conclusiva al merito: personalmente avrei inserito da subito Sissoko in mezzo al campo e Salihamidzic al posto di Zebina. Parere semplice da tifoso. Gli esperti di calcio sono altri.
2° POSTO – Per il resto è bastato il cuore-Juve, quello di una squadra, di una società, che non molla mai. Lo sostenevo nel post dopo la partita con il Cagliari, mi ripeto ora: il 2° posto a fine stagione non è una chimera. Sarà difficile da raggiungere, ma ce la possiamo fare. Non importa molto il fatto che sabato prossimo incontreremo la Roma: sarà certo una partita importantissima, ma non fondamentale. Ci saranno ancora moltissimi punti da aggiudicarsi da qui sino al termine della stagione, vincere con i capitolini e poi buttarne via nelle partite successive non servirà a nulla. Il vantaggio di vincere sabato sarebbe quello (naturale) di aggiudicarsi i tre punti sottraendoli all’avversario diretto. Ma poi dovremo confermarci (e migliorarci) nel prosieguo del campionato. La squadra ora inizia ad esserci, con la ripresa al 100% di Buffon (al 60-70% fa cose che agli altri portieri non riesce manco con la playstation…), Chiellini e lo stesso Camoranesi la Juve avrà un miglioramento generale non da poco. Poi - e anche qui mi ripeto per quelle che sono le mie personalissime convinzioni – arriverà Sissoko. E la Juve diventerà una squadra ancor più competitiva.
SABATO – Ho un’altra sensazione, forte: sabato ci sarà una grande partita. Con una grandissima Juve. Non so se vinceremo (lo sapessi adesso sarei al casinò e non a scrivere un post nel mio blog…) ma sono convinto che dalla prossima partita in poi la squadra giocherà sempre meglio. Mi metto in gioco con queste mie idee, vedremo nelle prossime settimane se mi sarò sbagliato o meno. E poi… Poi la Juve ha un valido motivo per giocare bene: ci sarò anch’io all’Olimpico per vederla…
ALLO STADIO – 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006. Quattro anni, quattro stagioni di Juve, nelle quali mi sono abbonato al Delle Alpi per vederla dal vivo. E quattro scudetti vinti. Sul campo. L'unica volta nella quale non mi ero potuto abbonare, niente... Tanti chilometri in macchina, in treno, in ogni modo possibile pur di andarla a vedere, in compagnia di Giovanni (uno delle tre persone che conosce la mia “vera identità”) e dei suoi amici. Domenica, sabato, mercoledì, in campionato, in Champions League, in trasferta a Milano, a Piacenza (goal di Nedved nell’anno del 5 maggio…)… A Manchester… Sotto la pioggia, con la neve, con un caldo pazzesco… E poi tante partite anche gli anni precedenti. Ricordo l’ultima giornata del campionato vinto dalla Roma (il 2000-2001): prima di Juve-Atalanta eravamo andati addirittura in pellegrinaggio a Superga nella speranza che la Roma perdesse in casa col Parma… Pensavo di essere un tifoso predestinato: ad ogni abbonamento era abbinato un successo nel campionato. Avevo anch’io i miei riti: mai arrivare allo stadio senza aver mangiato una confezione da quattro di Kinder al latte, comprata negli autogrill. Quando non lo facevo erano sconfitte o pareggi ingloriosi… Sembra stupido ma andava veramente così… Tutto questo sino a Calciopoli. O Moggiopoli, come qualcuno vorrebbe chiamarla. Io mi limito a dare tutte le colpe a Montezemolo, ai giochi di famiglia Agnelli e a Moratti. In contemporanea avevo comprato casa grazie all’aiuto dei miei genitori (da solo non avrei mai potuto farcela – capito Padoa-Schioppa?????!!!!!), la rata del mutuo era (ed è) consistente…. Anche se sono ancora un ragazzo è giusto fare delle scelte: il costo dell’abbonamento me lo potrei permettere, la benzina e l’usura dell’auto ad ogni partita in casa no. Sfogo il mio amore verso la Juve attraverso questo blog. L’ho spiegato anche nel post etichettato come ”zebrabianconera10”. Così mi sono dato al digitale terrestre: avrei comprato volentieri l’abbonamento a Sky, ma… Ragazzi, costa pure quello… E così, anche per riprendermi dal trauma post-Calciopoli mi sono rinchiuso a casa mia con gli amici locali a vedermi tutte le partite della Juve. Domenica scorsa Giovanni temeva mi sentissi male, ho quasi spezzato la sedia porta-fortuna per la tensione… A volte sono riflessivo, a volte non ce la fò proprio… Gli amici con i quali andavo al Delle Alpi (e che hanno continuato ad abbonarsi) si sono dimostrati splendidi una volta di più: uno di loro non poteva andare, via internet faranno la delega per il cambio di nome sull’abbonamento per me. E sabato torneremo allo stadio. Come una volta. Non mancheranno le barrette di Kinder, questo lo assicuro. Avrò un po’ di mal di pancia, tornare a Torino mi farà sicuramente un po’ d’effetto. I crampi li avrò certamente quando tornerò al nuovo Delle Alpi, o come decideranno di chiamarlo. Siamo tutti tifosi alla stessa maniera, ognuno dimostra i propri sentimenti a modo suo. Sento che mi è stato tolto qualcosa di grande. Anzi, due cose grandi: due scudetti. Quelli sono miei, e li rivoglio indietro. Ma – prima di tutto – rivoglio una grande Juve. Per me e per tutti quelli che la amano.
Forza Juve!
UDINESE-JUVENTUS 1-2 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Dossena (U) al 6' p.t.; Camoranesi (J) al 15', Iaquinta (J) al 31' s.t..
UDINESE (3-4-3): Handanovic; Zapata, Coda, Lukovic; Ferronetti (42' s.t. Candreva), D'Agostino, Inler, Dossena; Floro Flores, Quagliarella, Di Natale (Chimenti, Zapotocny, Colombo, Isla, Eremenko, Siqueira). All. Marino.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi (41' s.t. Sissoko), Nocerino (25' s.t. Palladino), Zanetti, Nedved; Trezeguet (30' s.t. Iaquinta), Del Piero (Belardi, Salihamidzic, Grygera, Tiago). All. Ranieri.
ARBITRO: Rocchi.
NOTE: spettatori 29.000 circa. Ammoniti: Nocerino, Zebina, Quagliarella. Recupero: 2' p.t. e 4' s.t..

1 commento:

marco99 ha detto...

fantastico post davvero. per svariati motivi mi ha colpto molto.
Bellissmo davvero.
ps
Sissoko titolare sempre, nocerino sulla fascia.

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