domenica 13 luglio 2008

Poulsen ha forza e senso tattico. Con Sissoko può cambiare la Juve

Di Mario Sconcerti.

Negli schemi di Ranieri l'acquisto di Poulsen è un ottimo acquisto. Conferma le due idee precise che il tecnico ha per la sua squadra. La prima è la certezza di avere 4, 5 giocatori di qualità assoluta (Camoranesi- Del Piero-Trezeguet-Amauri più Nedved) intorno a cui costruire il resto. La seconda è l'importanza della forza. La Juve è stata la scorsa stagione una squadra molto fisica, forse la più fisica dopo l'Inter. Convinto di avere comunque qualità, Ranieri ha voluto spingere ancora sulla forza. Xabi Alonso è un buon regista ma è nel mezzo del cammino, ha qualità e quantità non in misura da renderlo determinante. Nel suo ramo almeno, Poulsen è fra i primissimi. E non è così scarso nei piedi come vorremmo pensare. Nel giudicarlo ha sempre pesato la sua storia con Totti. Andava bene raccontarlo come un fabbro. Certo non è un finissimo dicitore, ma ha molto senso tattico, sa inserirsi, segna un buon numero di gol. Poulsen è più agile, Sissoko abbastanza completo. Nessuno dei due è decisivo, ma insieme fanno un reparto difficile da superare e su cui si possono costruire più tipi di squadre. La soluzione naturale è che Poulsen- Sissoko giochino davanti a una difesa a 4, lasciando ad altri 4 attaccanti il compito della qualità. Con 6 giocatori addetti al recupero non si va mai in inferiorità numerica davanti a chi attacca, si può cioè sostenere qualunque schema.

Ranieri ha un handicap, ha l'obbligo di mettere insieme Amauri-Trezeguet- Del Piero. Per questo ha pensato a uno come Poulsen. Ha bisogno di giocatori forti fisicamente che sappiano capire in fretta il gioco, giocatori capaci di portare sulle spalle il peso di una squadra sbilanciata. L'equilibrio nel calcio non è sempre giusta dose dovunque. Una grande squadra deve avere momenti sul campo in cui è eccessiva. È la sua forza. L'equilibrio sta nel recuperare in altre zone quell'eccesso vincente. La Juve era straordinaria in attacco già con la coppia Trezeguet-Del Piero. Ora si è aggiunto Amauri, forse il più interessante attaccante in progress che ci sia. Nessuno spende 24 milioni per tenere fermo un giocatore del genere. Amauri deve quindi giocare e lo deve fare accanto a Trezeguet- Del Piero. Per ottenere questo salto triplo non si possono avere che due grandi mediani intelligenti, altrimenti la casa salta. Questo è il concetto che ha portato a Poulsen. Può essere sbagliato o limitativo, ma non è un concetto casuale. Viene da un disegno molto chiaro, non da un ripiego. La Juve ha 4 centrocampisti centrali più Tiago. Tutti e 4 sono dei mediani «intelligenti» (Poulsen e Sissoko più Zanetti-Marchisio). D'altra parte oggi sono rari i centrocampisti di sola qualità. Anche l'Olanda e il Portogallo, le squadre tecnicamente migliori d'Europa, giocano con due mediani dietro a un popolo di attaccanti-fantasisti. L'equilibrio è questo, non si esce. Ha avuto una sola eccezione ed è stata l'invenzione di Ancelotti con Pirlo accanto a Seedorf-Kaká dietro a Shevchenko- Inzaghi. Ma è stata un'eccezione legata alla straordinarietà di Pirlo e Seedorf.

Dati i due mediani per indispensabili dietro ai tre attaccanti, gli schemi della Juve dipenderanno dall'ultimo posto che resta. L'uomo più indiziato a chiudere la squadra è Camoranesi. Può stare in mezzo ai due mediani e portare audacia subito all'inizio del gioco. O, più probabilmente, può tenere il suo ruolo in un 4-2-3-1 dove Amauri fa l'Ibrahimovic dietro Trezeguet e Del Piero resta praticamente nei suoi spazi di sempre. Nedved è più di una alternativa. Nel 4-3-3 può fare il Camoranesi centrale o addirittura tornare a essere l'interno sinistro che era ai tempi di Zeman.Molte altre le soluzioni, a partire dal rombo che prevederebbe l'esclusione di una punta. Di sicuro non è una Juve casuale. È un progetto compiuto.



Ero al mare, con il "Corriere della sera" in mano.
Come tutti gli amanti di calcio, dopo aver letto tutta la prima pagina del quotidiano milanese sono passato subito alle notizie sportive...
E mi sono imbattuto in questo che reputo un bellissimo articolo dedicato al nuovo - probabilissimo - acquisto juventino.
A leggerlo bene (e a ragionarci sopra) rivaluto - in parte - quanto è stato fatto dalla dirigenza.
Mi auguro che - come sostenuto da più parti - la campagna acquisti non sia terminata qui (al di là del problema legato alla ricerca di un portiere di riserva).
Per ora resto vigile.
Il campo - come al solito - dirà la verità.
A me quello che interessa è vincere.
Poulsen o non Poulsen.
Xabi Alonso o non Xabi Alonso.

3 commenti:

marco99 ha detto...

Ciao, credo che il giocatore sia di livello medio basso, insufficente a farci fare il salto di qualità di cui abbiamo bisogno.
Insufficente sopratutto per farci diventare competitivi in champions.
Il fiorentino sconcerti non ha tutti i torti ovviamente, ma rimango piuttosto ameraggiato da questo acquisto.

Colombina ha detto...

Speriamo faccia bene e che sappia farsi amare da noi tifosi..

zebrabianconera10 ha detto...

Marco e colombina, che dirvi: io sono ottimista.
Almeno sino a quando vedrò la Juve sul campo.
Lì ci sono poche storie: chi ha volto fare le nozze con i fichi secchi viene fuori.
Ma la stessa cosa vale per chi ha un progetto serio in testa...
Speriamo...
Ciao!!!

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