domenica 31 agosto 2008

Le regole della casa bianconera




Sfogliando le pagine della Gazzetta Sportiva, stamane, ho trovato questo bellissimo articolo dello scrittore Sandro Veronesi, noto tifoso juventino.
Non avendo trovato la pubblicazione su internet, l'ho semplicemente copiato riga per riga. Ogni eventuale errore ortografico è sicuramente da attribuire a me.
Rappresenta esattamente quello che è il mio attuale pensiero da tifoso:


E così, tornando tra le 32 della Champions League, e per di più ritrovando subito la vecchia sfida col Real Madrid, la Juventus è “tornata a casa”. Contestualmente, si torna a parlare di Juve anche nei pronostici per la vittoria in campionato, e società e allenatore non si nascondono, accettano la sfida. Bene. Per un vecchio tifoso bianconero come me, in effetti, veder partire una stagione senza la Juve in serie A, o senza la Juve tra le favorite, o senza la Juve nelle coppe europee, com’è successo negli ultimi due anni, è stato come ritrovarsi in un posto veramente lontano, straniero, assurdo: in Alaska, in Patagonia. Sì, si può dire che a questo punto noi tifosi juventini siamo tornati a casa. Insieme a noi sono tornati a casa i nostri fuoriclasse, Del Piero, Nedved, Buffon, Camoranesi, Trezeguet, Chiellini, Zanetti, che non hanno abbandonato la barca in difficoltà ma sono rimasti a soffrire e hanno puntato la carriera su questo ritorno. E un simile binomio tifosi-campioni, questo gruppo di passione e forza, di amore e di classe, di quantità e di qualità, rappresenta effettivamente la Juventus, la sua storia, la sua tradizione.

Dunque, quando si parla di ritorno a casa si parla di una cosa vera, reale: perché la casa della Juventus è la battaglia per la vittoria. In questa casa approdano per la prima volta nuovi dirigenti, nuovi giocatori e un tecnico di valore che – bisogna essere molto chiari – l’anno scorso non ha allenato la Juventus, ma una simpatica neopromossa che aveva come obiettivo la qualificazione ai preliminari di Champions League: a costoro, sempre da vecchio tifoso, rivolgo un umile benvenuto, con la speranza che sappiano adattarsi in fretta alla pressione fortissima che pulsa in questa nostra casa. Perché qui non sono concepiti campionati tranquilli. In questa casa non si può praticamente sbagliare: Van der Saar, portiere di valore, ha sbagliato ed è stato sostituito dal numero 1 del mondo; Ancelotti ha avuto la sfortuna di arrivare due volte secondo, ed è stato sostituito con l’allenatore più vincente del mondo.

E’ dura la vita, in questa nostra casa, se si vuole la pace non è qui che bisogna stare. Se sei secondo, la terra comincia a bruciare. Se sei terzo, a franare. Se sei quarto si apre una voragine e t’inghiotte. Quindi non è nemmeno concepito di arrivare. Queste sono le regole della nostra casa, si può solo vincere, o lottare per vincere: chi si accontenta è pregato di andare a godere da un’altra parte, e la Fiorentina va battuta sempre, all’andata e al ritorno, possibilmente con Zeffirelli che protesta.

2 commenti:

marco99 ha detto...

la parte finale dell'articolo è semplicemrnte fantastica!
Speriamo bene, speriamo bene.....

zebrabianconera10 ha detto...

E' un articolo che mi ha mi ha colpito molto: ben scritto e dà l'idea di quello che è il pensiero della maggior parte di noi tifosi juventini.
Almeno, il mio sicuramente... ;-)
Ciao!!!

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