domenica 16 dicembre 2007

Lazio-Juventus 2-3


Sono un genio. Due settimane fa avevo organizzato una gita fuori porta il sabato sera (ieri sera… ) - con tanto di cena - in compagnia di alcuni tra gli amici a cui sono più legato. Inviata la mail a tutti, giro di telefonate per le prime conferme, poi, una volta chiamato il locale per prenotare il tavolo, mi siedo al bar e leggo il giornale. Ma dove gioca la Juve domenica 16 dicembre? Non ci toccava la Lazio a Roma? Sì, avremmo dovuto giocare all’Olimpico. Sabato 15 dicembre… alle 20.30… Ormai era fatta, questa volta era andata così. Sono felice comunque di aver passato una bellissima serata con loro. Mi era capitato di mangiare con gli amici anche in occasione di Napoli-Juventus, anche se quella serata non era stata “organizzata” da me. Visto il precedente… Gli scongiuri erano il minimo che potessi fare. Stavolta ho cercato di non pensarci, di non mandare in continuazione sms alla Vodafone per sapere gli aggiornamenti della partita. In compenso Christian, uno dei presenti, tifosissimo anche lui della Juve, mi faceva di tanto in tanto vedere il suo telefonino con il risultato della partita che cambiava in continuazione: 0-1, 1-2, 1-3…
Ebbene sì, la vittoria in trasferta questa volta è arrivata. L’aspettavano tutti: l’allenatore, la società, i giocatori, anche – e soprattutto – noi tifosi. Perché c’è poco da fare, si può non parlare di scudetto, dire che questo sarà un anno di transizione e via discorrendo, ma per tutti (nessuno escluso) il parametro era e continua a essere la prima in classifica. Più ci allontaniamo più aumenta la delusione, più ci avviciniamo più cerchiamo di spingerci oltre. Non dimenticandoci quelli che sono - allo stato attuale – i nostri limiti tecnici (di rosa e di qualità), parametrandoci – in questo caso – ad un’altra “prima della classe”: la Juventus di Capello.
A mio modo di vedere stiamo sbagliando tutti, io per primo. Quest’anno abbiamo un unico obiettivo: raggiungere la qualificazione alla Champions League per la prossima stagione. Punto. Se possibile, per una serie di eventi, anche attraverso la seconda posizione. Il che ci garantirebbe il passaggio diretto ai gironcini, senza dover anticipare la preparazione per partecipare alla sfida preliminare.
Ritengo l’obiettivo primario possa essere concretamente raggiungibile, sempre a patto che la Juve continui a mostrare i progressi che sta evidenziando in queste ultime partite. L’obiettivo secondario (il secondo posto) potrebbe essere considerato il nostro vero scudetto.
Poi c’è lo scudetto, quello vero. Che in questo momento soltanto l’Inter potrà perdere.
Come sostiene Ranieri sarebbe stupido da parte nostra, nell’evenienza, non farci trovare lì, pronti ad approfittarne. Per ora, però, godiamoci queste vittorie. Godiamoci la nostra bandiera che gioca e corre come quando aveva vent’anni, che fa giocate e goals stupendi, che torna ad essere decisivo.
Godiamoci super-Buffon, o più semplicemente Buffon. Perché lui è super sempre, qualsiasi cosa dica o faccia. Altro che Ronaldinho: ci sono pochi giocatori al mondo in grado di spostare l’ago della bilancia di una competizione tra squadre dello stesso livello quasi da soli. Lui è uno di quelli.
E pensiamo al Siena, il nostro prossimo avversario. Questi – per ora – sono i nostri obiettivi.
I sogni, se mai si avvereranno, li realizzeremo solo e soltanto dopo essere andati a giocarcela in ogni campo con lo spirito di queste ultime partite. Perché possiamo anche avere 27 scudetti invece di 29, non avere più certi giocatori, una dirigenza nuova e via dicendo… Ma l’anima della Juve è rimasta sempre la stessa. Vincente. Forza Juve.

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